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Genova, il violinista Alessandro Quarta presenta l’album “The 5 Elements”

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alessandro quarta
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Genova. Nell’ambito della stagione GOG 2024 – 2025 lunedì 25 novembre alle ore 20:30 al Teatro Carlo Felice il compositore e violinista Alessandro Quarta presenterà l’album “The 5 Elements: Terra, Acqua, Aria, Fuoco ed Etere”, che sarà disponibile in formato fisico in Dolby Atmos Deluxe e in digitale, distribuito dalla Virgin Music per la Ian Records. A settembre insieme all’Orchestra Farnesiana, al Coro Municipale e al Coro Voci Bianche della città di Piacenza l’artista ha incantato nel concerto per festeggiare il Capo dello Stato e il magnifico Teatro Municipale di Piacenza. Il programma ha spaziato dal classico al contemporaneo, strappando due lunghissime standing ovation del pubblico e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nel complimentarsi con lui ha colto l’occasione per invitarlo al Quirinale.

La critica vede in lui l’iconico artista in grado di traghettare la musica classica verso il futuro con un linguaggio giovane e contemporaneo. Nell’arena della musica Alessandro Quarta è il nuovo gladiatore; la sua “arma”, il violino, orecchini, collane e gli inseparabili anelli il suo lasciapassare. Un aspetto, il suo, che non corrisponde per niente all’idea comune del musicista “classico”: lui è rock ma classico e classico ma rock. “Non è il vestito a definire un brano e uno stile musicale ma è quello che abbiamo nel cuore”, afferma. Assistere ai suoi concerti è un’esperienza tridimensionale e immersiva in un mondo emozionale e travolgente in cui affonda la sua musica e la sua ispirazione. Quarta non nasconde la sua “fragilità emotiva” e le lacrime che sono dettate da un amore viscerale e un rapporto carnale con il suo violino.

Una passione per lo strumento nata da bambino, che lui stesso racconta con sincera spontaneità: “Ho cominciato a suonare da piccolissimo e ho scelto proprio il violino per una personale mania di protagonismo. Mi piaceva essere al centro dell’attenzione e il violino solista, l’unico che sta in piedi, era perfetto per me. Mi immaginavo come un gladiatore e ancora prima di possedere un violino fingevo di suonarlo con qualsiasi cosa potesse sembrarlo, magari un mattarello rubato alla mamma in cucina. Il violino mi faceva sentire importante e imbattibile, regalandomi quella sensazione di forza che non è mai scemata. Ancora oggi è il mio ‘scettro’, la mia ‘spada’ magica che stringo a me anche dopo un concerto per affrontare le interviste. Il violino è un vero demone che si impossessa di me e mi fa fare cose impensabili che non mi sognerei mai di fare. In qualche modo si ripete la magia che da bambino mi faceva sentire invincibile, il violino è il mio mantello da supereroe”.

“Terra Aria Acqua Fuoco ed Etere”, ritenuto eterno, immutabile e per i Greci, anima del mondo nonché bellezza assoluta. Da questo il compositore ha trovato “la strada” e la motivazione ad un’opera grandiosa che lascerà nella musica un segno indelebile: “Il quinto elemento mi ha dato la ragione per scrivere, ‘vomitando’ tutto quello che avevo dentro – spiega – Una forma di ringraziamento personale per tutto quello che ho: il bello e il tragico della vita. Sentivo la necessità di scrivere qualcosa di importante e quest’opera di cinquanta minuti è impegnativa e forte ma mi rappresenta appieno. ‘I Cinque Elementi’ ha una trama, con un inizio, una fine e una visione oggettiva per ogni elemento, ognuno con la sua bellezza ma anche con gli aspetti negativi, di timore che lo accompagnano. È un bisogno di urlare musicalmente la mia gioia e la mia preoccupazione tutta. I cinque elementi sono parte di me: il fuoco mi pervade quando suono, l’acqua fluida come la musica, la terra che ho necessità di sentire attraverso il palco, sotto i piedi, l’aria delle note è lo spazio tra loro e ogni volta che apro gli occhi li rivolgo al cielo, all’etere”.

In realtà l’album è composto da sei tracce: ad introdurre i “Cinque Elementi” c’è la “Creazione”, senza la quale ci sarebbe solo il nulla. Un lavoro di ricerca e introspezione attraverso la quale l’artista ha compreso come siano sostanza del suo essere, come gli abbiano dato forza e anima. Con il suo violino Alessandro Quarta incanta: mai scontato o prevedibile, forte, rock, sa essere delicato, intimo, sensuale. Con “I Cinque Elementi” ci apre le porte del suo mondo regalandoci la possibilità di fare nostra non solo l’opera ma la sua “Creazione”, potendone varcare la soglia: una musica che “cola” dentro, senza lasciare scampo. Impossibile prendere le distanze da questo viaggio fatto di note delicate, malinconiche e struggenti che diventano grido, pioggia battente, sentimenti contrastanti che rotolano nel cuore. Un’ennesima meraviglia che nasce dalla creatività di un artista che abbatte qualunque barriera, qualunque confine, regalandoci il privilegio di condividere e immergerci nella sua musica.

In ogni brano si evince quanto di positivo e negativo ci sia in ciascun elemento, lo Yin e lo Yang. Quarta riesce ad evidenziarne la potenza positiva ma anche la forza distruttiva, ci costringe a riflettere su quanto siano necessari alla vita i cinque elementi e allo stesso tempo a fare i conti con il rischio distruttivo che ognuno di questi ha insito in sé, soprattutto per l’impassibile e incosciente irresponsabilità dell’uomo. Una riflessione e un’assunzione di responsabilità a cui non possiamo sottrarci, una chiamata per ognuno a sentirsi davvero parte di un pianeta, un mondo di cui avere cura. Suoneranno con lui Giuseppe Magagnino al pianoforte e i Solisti Filarmonici Italiani, con Federico Guglielmo concert master, Alessandro Ferrari al violino, Enrico Balboni alla viola, Luigi Puxeddu al violoncello e Amerigo Bernardi al contrabbasso.

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