Genova. La giunta Bucci è praticamente fatta e verrà annunciata lunedì nel tardo pomeriggio, dopo la chiusura delle urne in Umbria ed Emilia Romagna. “Siamo al 99,9 periodico, aspetto una risposta scritta domani. Voglio avere l’ok scritto da tutti i partiti e anche dagli assessori”, si limita a dichiarare il presidente della Regione al termine del vertice di maggioranza durato un’ora e mezzo in piazza De Ferrari.
E l’assessore savonese, da giorni il nodo delle trattative, farà parte della squadra che verrà ufficializzata all’inizio della prossima settimana: “C’era il problema di Savona che abbiamo risolto con una strategia appropriata. L’assessore savonese c’è eccome”. Dunque non si aspetterà di avere la possibilità di un allargamento a nove assessori, strada che Bucci vuole comunque percorrere: “Mi sono informato, c’è già stata una domanda al governo in conferenza Stato-Regioni alcuni mesi fa, dove tre regioni hanno chiesto di avere più assessori e questa cosa noi la riteniamo assolutamente importante e indispensabile, quindi continueremo questo discorso e faremo una domanda non solo al governo, ma anche al Parlamento”.
Dunque in pratica è arrivata la fumata bianca tanto attesa, anche se la lista dei nomi per ora si può soltanto immaginare. Voci insistenti parlano di un ritorno che avrebbe del clamoroso, quello di Stefano Mai, capogruppo uscente e già assessore nella prima giunta Toti. A lasciargli spazio sarebbe Alessandro Piana, uno dei due che la Lega aveva blindato insieme all’omonimo Alessio. A lui potrebbe toccare la presidenza del Consiglio, come contropartita per avere sbloccato la situazione. Ma dalle fonti del Carroccio non arriva alcuna conferma, per ora.
“Se domani è tutto ok da partiti e assessori non ci sono problemi. Mi aspetto l’ok scritto e poi andiamo avanti, a urne chiuse faremo la conferenza stampa, la presentazione quando ci sarà il Consiglio”, precisa Bucci. I partiti sono stati disponibili? “Stasera tutti d’amore e d’accordo, assicura“. Ha dovuto alzare la voce? “Nemmeno tanto, un po’. Siamo stati tutti decisivi, io ho fatto la mia parte”. Conferma che si è parlato anche del presidente del Consiglio, del segretario d’aula e anche dei presidente delle commissioni: “Ma devono essere votati in aula, noi facciamo una proposta e vediamo se l’aula lo vota”.
Sulla carta è sicura al 100% la casella di Massimo Nicolò assessore alla Sanità, anche se Bucci, ripetendo la considerazione di un cronista, sottolinea sornione: “Sarebbe incredibile” se saltasse. Così come dovrebbe essere blindato Giacomo Giampedrone, unico esponente dell’area arancione totiana. D’altra parte, per fare posto a un savonese, qualcuno dev’essere saltato: tra i leghisti Alessio o Alessandro Piana, tra i meloniani Simona Ferro o Luca Lombardi. Nessun rischio invece per Marco Scajola di Forza Italia.
Il governatore conferma che ci saranno donne in giunta, ma non dice quante: “Lo vedrete”. La seconda potrebbe essere eventualmente Ilaria Caprioglio, da giorni sul tavolo, gradita particolarmente a Claudio Scajola. Ma oggi appare un’ipotesi piuttosto remota.
Presenti al tavolo come sempre il segretario regionale della Lega Edoardo Rixi (l’ultimo ad arrivare e l’ultimo a uscire scendendo le scale insieme a Bucci), l’omologo di Fratelli d’Italia Matteo Rosso (che si è avviato all’uscita insieme a Ilaria Cavo di Noi Moderati), il sindaco di Imperia Claudio Scajola e il coordinatore regionale dell’Udc Umberto Calcagno. Tutti trincerati in un silenzio che non potrà durare molto.