Genova. Procede a passi veloci l’iter – al momento burocratico – per la realizzazione del liceo sperimentale della Valpolcevera, il progetto lanciato da Alpim, associazione ligure per i minori, e che ha trovato la sponda istituzionale di Comune di Genova, Regione Liguria, Città Metropolitana e Ministero dell’Istruzione. Dopo la recente firma dell’accordo di programma, l’amministrazione civica ha proceduto con l’affidamento dell’incarico per redarre lo studi di fattibilità per l’area ex Facchini di Certosa.
Secondo quanto ipotizzato, nell’area, un tempo utilizzata per la logistica ferroviaria, dovrà sorgere un distretto educativo dell’innovazione al cui interno sorgeranno spazi e servizi dedicati alla formazione e all’educazione, con al “centro” il nuovo e grande liceo sperimentale tecnologico, che unirà lo studio delle materie umanistiche a quello delle materie tecnologiche.
Un progetto inedito per il panorama italiano, che Genova porta avanti grazie all’intuizione di Carlo Castellano, presidente di Alpim e, tra le tante cose, fondatore di Esaote: “Dopo la ricostruzione del Ponte San Giorgio ci siamo chiesti come questa vicenda potesse lasciare qualcosa di concreto in Valpolcevera – ha spiegato Castellano durante la firma dell’accordo di programma con il ministro Valditara – così Alpim lo ha chiesto a mille ragazze e ragazzi delle scuole superiori di questo territorio. I risultati sono stati incredibili. I ragazzi e le ragazze avevano ben chiaro cosa serviva loro per costruire il loro futuro. Questo liceo sarà la risposta, nel cuore della Valpolcevera”.
Una “visione”, quindi, che unisce la riprogettazione urbana di una grande area nel cuore di uno dei quartieri più popolosi della città e la sperimentazione di una nuova didattica considerata all’avanguardia. Il tutto oggi rientra nel progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana per Genova delle Aree del Comune di Genova interessate dal Progetto Ferroviario denominato “Potenziamento Genova – Campasso” nell’ambito del Progetto Unico Terzo Valico Dei Giovi – Nodo di Genova”, cosa che dovrebbe permettere l’accesso diretto ai 6 milioni di euro previsti dal protocollo di intesa firmato con Rfi.
Una volta portato a termine lo studio di fattibilità – nel frattempo procede su binario parallelo l’iter di acquisizione da parte del Comune di Genova per l’area di proprietà di Rfi – si proseguirà con un concorso per la progettazione fisica degli spazi, coordinato dall’ordine degli architetti di Genova, e poi la messa a terra del cantiere. Secondo le prime ipotesi, le attività didattiche del nuovo liceo dovrebbero poter iniziare nell’anno scolastico 2027/2028, arrivando quindi al decennale della caduta di Ponte Morandi con una delle migliori risposte possibili da parte di una comunità: una nuova scuola.