Elezioni

Regionali, il programma di Bucci per i disabili: “Abbatteremo barriere architettoniche e burocratiche”

"Una Regione che fa giustamente del turismo uno dei suoi punti di forza, deve essere anche una Regione accogliente nei confronti dei disabili"

marco bucci

Genova. “Le barriere non sono solo architettoniche. Per le persone disabili troppe volte la vera barriera è rappresentata dalla burocrazia, dall’ostacolo che un ufficio può opporre in termini di tempo, di complicazioni, di infiniti documenti da produrre. Per questo il mio programma parte da un caposaldo: una volta riconosciuta la disabilità non devono esserci altri adempimenti burocratici, gli enti pubblici devono intraprendere le iniziative per supportare i cittadini, non il contrario”.

Marco Bucci, candidato presidente di Regione Liguria, presenta alcune delle sue proposte per rispondere ai diritti delle persone con disabilità. “Faccio un esempio concreto. Il pass per l’accesso a posteggi e corsie riservate oggi richiedibile solo in presenza e ancora in formato cartaceo, richiede il rilascio di documenti e si deve ancora esporre sul cruscotto un tagliando che può essere perso o falsificato. E’ giusto controllare chi ne ha realmente diritto ma è altrettanto giusto che ci sia un percorso più snello e al passo con i tempi”, prosegue Marco Bucci.

“Regione Liguria ha già avviato un importante programma dedicato al ‘Dopo di noi’, che nell’ultimo anno ha consentito di finanziare con 2.5 milioni di euro ben 201 progetti già attivi e di supportare altre 200 nuove progettualità. Un’iniziativa che intendo rifinanziare aumentando le risorse e quindi i destinatari del supporto – conclude il candidato presidente – .Una Regione che fa giustamente del turismo uno dei suoi punti di forza, deve essere anche una Regione accogliente nei confronti dei disabili. Per questo intendo sviluppare la guida che oggi si occupa delle spiagge anche a tutte le altre strutture ricettive accessibili. A questo si aggiunge ovviamente l’impegno a potenziare i servizi sociali e di assistenza domiciliare, a sviluppare reti di supporto territoriale con un aumento dei centri di assistenza e strutture ricreative”.

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