Genova. Sono stati riaperti poco prima delle 11 i varchi portuali di San Benigno e Albertazzi, chiusi da questa mattina all’alba a causa di uno sciopero di 24 ore in tutta Italia con presidio proclamato dal coordinamento porti Usb e, a Genova, l’Usb lavoro privato del porto.
Per circa 5 ore è stato bloccato l’accesso ai mezzi per le operazioni in entrata e in uscita. Le ripercussioni si sono fatte sentire nell’area circostante con traffico in tilt in via Di Francia, lungomare Canepa, la Guido Rossa e sulla Sopraelevata.
I lavoratori si sono spostati (non in corteo) sotto la prefettura dove una delegazione sarà ricevuta dal capo di gabinetto del prefetto.
Lo sciopero è stato motivato in una nota: “A fronte di un progressivo peggioramento delle condizioni sociali di strati sempre più larghi di popolazione, i lavoratori e le lavoratrici portuali ribadiscono la forte e determinata opposizione alle misure repressive del conflitto sociale dovute da un’ulteriore limitazione alle lotte di tutti i lavoratori e le lavoratrici contenute nel Ddl 1260 (ex 1660) che sta affrontando l’iter parlamentare“.
Il disegno di legge viene definito “legge fascistissima” in quanto va a modificare, inasprendole, le pene per alcune situazioni che si verificano durante le manifestazioni come per esempio il blocco stradale o ferroviario che passa da illecito amministrativo a penale.
Secondo l’Usb tutto ciò precede l’avvio della stagione di opposizione alle previsioni di ulteriore svendita del patrimonio portuale contenuta nella riforma della legge 84/94 sui porti.
Lo sciopero durerà fino al terzo turno compreso di oggi, 16 ottobre, (21:59; 23:59 e 00:59). Amministrativi, operai, biglietterie e personale di servizio giornaliero e in turnistica si asterranno per 8 ore.