Maxi inchiesta

Truffa, corruzione, frode e falso nella ristrutturazione di caserme, tribunale e Questura: 18 indagati

Sette dipendenti pubblici sono accusati di aver fatto lo 'spezzatino' sui lavori per evitare le gare e favorire alcune società in cambio di favori

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Genova. Perquisizioni e sequestri questa mattina da parte dei militari della guardia di Finanza a Genova, Roma e in provincia di Benevento nei confronti  di sette dipendenti pubblici (l’ex provveditore alle opere pubbliche, oggi in pensione, un dirigente tecnico pro tempore del Provveditorato alle opere pubbliche di Genova in pensione, un dirigente con incarichi sia presso la Prefettura che presso la Questura di Genova, un sovrintendente del ruolo tecnico della locale Questura, due impiegati del Provveditorato Interregionale opere per il Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta con sede a Genova nonché un funzionario dell’Agenzia del Demanio – Direzione Regionale Liguria).

 I sette sono indagati per turbata libertà degli incanti, peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, truffa ai danni dello Stato o di un altro ente pubblico, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, frode nelle pubbliche forniture, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Indagati anche altre 11 persone tra imprenditori e dipendenti delle 8 imprese aggiudicatarie delle procedure di gara oggetto d’indagine, tutte con sede in provincia di Genova, indiziati a vario titolo e in concorso tra alcuni di loro dei reati di cui agli turbata libertà degli incanti, corruzione per atti contrati ai doveri di ufficio, truffa ai danni dello Stato o di un altro ente pubblico) e frode nelle pubbliche forniture. Le perquisizioni sono effettuate presso i domicili degli indagati e le sedi delle rispettive società.

I reati contestati sono stati commessi tra il 2019 al 2024.  Le indagini, coordinate dai gruppi Economia e Ambiente della Procura con i procuratori aggiunti Vittorio Ranieri Miniati e Francesco Pinto e la pm Patrizia Petruzziello. 

In pratica secondo quanto emerso dalle indagini, alcuni dipendenti pubblici avrebbero ‘spezzato’ alcuni lavori di risanamento e ristrutturazione di immobili pubblici per assegnarli ad alcune imprese ‘amiche’ in cambio di favori.

Tra gli edifici coinvolti ci sono Palazzo di Giustizia, la caserma della polizia di Stato a Sturla, la caserma Santa Teresa della guardia di finanza, la Questura, l’edificio del reparto mobile di Bolzaneto e i bagni della polizia di Stato a Quinto.

Perquisita anche la sede di un consorzio con sede a Genova (costituito da 3 società) per l’ipotesi do responsabilità amministrativa degli enti e delle società.  I finanzieri stanno inoltre perquisendo la sede di una società e un professionista, coinvolti nelle indagini in relazione ai rapporti intercorsi con gli indagati, ma allo stato non sottoposti ad indagine. Contestualmente, si sta procedendo alla notifica di ordini di esibizione di documentazione detenuta presso la Prefettura, la Questura, l’Agenzia del Demanio –Direzione Regionale Liguria e il Provveditorato Interregionale OO.PP. per il Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta con sede a Genova.

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