Il caso

Allerta e scuole chiuse a Genova, polemica sulla decisione last minute del Comune

D'Angelo (Pd): "Bucci e la sua giunta in campagna elettorale e ci rimettono i genovesi". Gambino: "Io al lavoro dalle 2.30 del mattino, lascio al Pd la propaganda"

Generica

Genova. La situazione meteo e i modelli previsionali per la Liguria aggiornati hanno portato, nella notte, alla decisione del Comune di Genova di chiudere le scuole in tutta la città: una decisione che è stata comunicata tra le 4 e le 5 del mattino agli istituti, ai media e alla popolazione.

Prima che ci pensasse la politica, come era immaginabile, ci hanno pensato le persone a prendere la decisione non esattamente con filosofia. E’ vero che molte famiglie si erano già organizzate per tenere bambini e ragazzi a casa, anche se le scuole fossero rimaste aperte, ma in tanti non hanno apprezzato il fatto di doversi organizzare all’ultimo minuto.

Per il Pd la decisione last minute dell’amministrazione comunale è da condannare perché – così dichiara il capogruppo a Tursi, e candidato alle regionali, Simone D’Angelo – legata al fatto che il sindaco Bucci e gran parte della giunta siano stati più impegnati in campagna elettorale che nel loro lavoro a servizio dei cittadini.

L’assessore alla Protezione civile Sergio Gambino (anch’egli candidato) controbatte laconicamente: “Io sono al lavoro dalle 2.30 di questa mattina, lascio a D’Angelo la propaganda elettorale mentre la gente lavora”.

Il Comune di Genova ha riunito il Coc, il comitato operativo di protezione alle 8.45 del mattino di lunedì 7 ottobre e in quella fase, oltre a pianificare la prevenzione e le varie misure di sicurezza ha rinviato alla notte successiva eventuali nuove valutazioni.

Alla sera, con le indicazioni del Coc sui comportamenti di autoprotezione, il Comune ha ribadito che alle 4 il comitato si sarebbe riunito nuovamente per decidere sulle scuole. Chi era stato raggiunto dall’informazione, dunque, era preallertato.

Una concatenazione di eventi che comunque ha fatto scatenare le critiche del centrosinistra. “Bucci e la sua giunta sono in campagna elettorale, il vicesindaco è a New York, e mentre il ponente si allaga solo stamattina alle 5 si è deciso per la chiusura delle scuole: come fanno a organizzarsi le famiglie? Venti comuni della Città metropolitana avevano comunicato la chiusura delle scuole già ieri pomeriggio, ma a Genova stavano facendo tutti campagna elettorale, e hanno dovuto attendere la notte o forse il fuso orario utile per parlare con il vicesindaco”, ha scritto Simone D’Angelo in una nota, riferendosi anche al viaggio di rappresentanza del vicesindaco Piciocchi a New York.

“Sappiamo quanto è importante l’autoprotezione e il rispetto delle regole di allerta meteo, ma Bucci e la sua giunta stanno scaricando la loro assenza sulle famiglie genovesi, che in poche ore stamattina hanno dovuto stravolgere la giornata per organizzarsi. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo. Non chiediamo molto, almeno uno degli assessori comunali smetta la campagna elettorale e si occupi della città e dei genovesi”, conclude D’Angelo.

Per quanto non possa avere valore statistico, la domanda lanciata attraverso la nostra pagina Instagram fa emergere come per i genovesi la sicurezza dei propri figli sia comunque la cosa più importante: il 41% di chi ha partecipato al quesito ha scelto l’opzione: “Giusta la decisione del Comune ma potevano decidere prima”. Il 38% di chi ha risposto ha definito la decisione del Comune “giusta, la sicurezza prima di tutto”. Il 17% ha detto “Le famiglie così non riescono a organizzarsi”. Solo il 4% ha ritenuto la misura “eccessiva”.

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