Commento

Toti arrestato, il ministro Nordio: “Ho letto l’ordinanza del Riesame e non ho capito nulla”

Lupi (Noi Moderati) chiede un'ispezione in tribunale a Genova, il guardasigilli: "L'indipendenza della magistratura è sovrana"

carlo nordio

Genova. “Non posso né commentare né criticare l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Genova, ma l’ho letta con grande attenzione, come all’epoca avevo letto la Fenomenologia dello spirito di Hegel e sono riuscito a capirla. Ho letto questa ordinanza e non ho capito nulla“. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio rispondendo durante il question time alla Camera al deputato Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati. La formazione centrista alla quale fa riferimento anche Giovanni Toti ha presentato un’interrogazione per chiedere di inviare a Genova gli ispettori del ministero dopo che i giudici hanno negato la revoca degli arresti domiciliari al governatore ligure attualmente sospeso.

Richiesta, quella di Noi Moderati, che Nordio non ha accolto: “L’indipendenza e l’autonomia della magistratura sono sovrane – ha risposto -. Capite che io non posso e non devo commentare ordinanza del Tribunale di Genova. Noi enfatizziamo la presunzione di innocenza, siamo convinti che il garantismo consista in questo e nella certezza della pena una volta che sia intervenuta la condanna”. Ma aggiunge: “Nessuna inchiesta può e deve condizionare la legittimità di una carica politica o amministrativa determinata dalla volontà popolare”.

“Toti è da due mesi ai domiciliari, il Riesame ha rigettato la richiesta di revoca motivando la decisione con la non consapevolezza da parte dell’indagato reati contestati. In sostanza Toti dovrebbe decidere tra la libertà e la confessione – ha detto il deputato Francesco Saverio Romano presentando in aula l’interrogazione -. Nell’Italia, culla del diritto, ci saremmo aspettati un’ordinanza che descrive i motivi per cui si conferma l’applicazione della custodia cautelare”.

“Il caso Toti non è più il caso Toti, ma riguarda tutti i cittadini politici e non politici – ha replicato poi Lupi -. Dove sta il giusto equilibrio tra i legittimi interessi della magistratura a portare avanti le inchieste e il diritto legittimo a non vedersi privati della libertà durante le indagini? Dove sta l’equilibrio per chi è stato eletto a rappresentare un organo costituzionale? Sappiamo bene che interdittive sono possibili solo sulle sentenze e non sulle indagini preliminari. Il Tribunale del Riesame può dire che, se ti difendi dicendo che non hai commesso il fatto, siccome non ti dichiari colpevole allora puoi reiterare il reato, così che l’unica possibilità sia dimettersi? Queste sono questioni che riguardano tutti”.

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