Confronto

Secondo forno crematorio in costruzione a Staglieno: emissioni molto più alte rispetto a quello attuale

Socrem, che gestisce il forno attualmente in servizio, evidenzia valori ben più elevati rispetto a oggi

crematorio a staglieno

Genova. Continua la ‘battaglia’ di Socrem contro il progetto del nuovo inceneritore a Staglieno che andrebbe ad aggiungersi al crematorio gestito dalla società che ha da poco compiuto 120 anni.

Dopo la diffusione delle cifre dell’anno passato con 6.344 le salme cremate tra il primo gennaio e il 2 novembre 2023 (nel 2022 erano state 8.199), ben al di sotto della capacità massima di 14 mila all’anno, la società di cremazione genovese fa un confronto sulle emissioni basandosi sui dati contenuti nel progetto definitivo della Rti Crezza, formata da Tempio Crematorio Lombardo srl e Schena Servizi.

“Dati incontrovertibili − scrive Socrem in una nota − quelli allegati e relativi alle emissioni previste dal progetto in costruzione a Staglieno e subjudice con sentenza del Tar prevista a febbraio (nello stesso mese in cui dovrebbero finire i lavori) e quelli relativi all’inceneritore esistente, che sono stati trasmessi e protocollati da Città Metropolitana e Arpal. Macroscopiche le differenze con percentuali di maggiori emissioni del costruendo impianto, che vanno dal 23% in più degli ossidi di azoto al 17443% in più degli idrocarburi policiclici aromatici.

tabella emissioni nuovo e vecchio inceneritore
La tabella che mette a confronto i due forni

Al progetto, da sempre, sono contrari i cittadini della val Bisagno e una serie di comitati, che proprio un anno fa erano stati auditi in commissione evidenziando, secondo loro, l’inutilità del secondo forno. Lo scorso ottobre, inoltre, avevano evidenziato un errore nel piano di bacino del Bisagno sul quale potrebbe essere stata fatta una valutazione sbagliata al fine di approvare la costruzione del nuovo impianto.

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