Genova. Aumentano le richieste di aiuto ai centri antiviolenza genovesi. A riscontrarlo è il centro Per Non Subire Violenza – Udi, che a pochi giorni dalla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne traccia un bilancio dell’anno in corso: 497 le donne che nel 2024 si sono rivolte alle operatrici per cercare un supporto, 65 in più rispetto al 2023.
“La stragrande maggioranza delle donne che si rivolgono a noi è di nazionalità italiana, il 63% – spiega Chiara Panero di Udi – Il restante sono donne di altra nazionalità. Resta costante il numero di giovani donne che chiedono aiuto, aumentate già nel 2023, e il numero di quelle tra i 30 e i 40 anni”. Nel terzo trimestre 2024 (luglio, agosto, settembre), poco meno della metà delle richieste di aiuto sono arrivate da donne tra i 20 e i 49 anni, il 17% aveva tra i 16 e i 29 anni. Il 35,37% è diplomata e il 15,25% laureata, oltre la metà (54,88%%) ha figli, la stragrande maggioranza minorenni.
Sono aumentate anche le chiamate da parte di persone vicine a donne che subiscono violenza o abusi: amiche, sorelle e madri che, complici anche fatti di cronaca che hanno avuto molta risonanza come il femminicidio di Giulia Cecchettin, contattano i centri antiviolenza per capire come comportarsi e come agire.
“Una volontaria qualche giorno fa mi ha detto che il giorno dopo il femminicidio di Cecchettin il telefono del centro ha ricevuto tantissime chiamate – conferma Panero – Si tratta di un caso che ha risuonato molto, ed è stato anche un modo per le donne per vedere da un altro punto di vista comportamenti che possono essere campanelli o segnali d’allarme. Molti contatti sono finalizzati anche a capire quali sono questi segnali preoccupanti e potenzialmente allarmanti”.
Proprio per fornire alle giovani donne un luogo sicuro in cui confrontarsi, il centro Per Non Subire Violenza, che ha la sede in via Cairoli, ha deciso di creare un gruppo di sostegno rinominato “Gen Three”, riservato a donne tra i 18 e i 30 anni che sentono il bisogno di condividere le loro esperienze e capire meglio le varie tipologie di violenza, non solo quella fisica e psicologica, ma anche quella economica e violenze a livello digitale: “Volevamo dare loro un luogo che rispecchiasse il loro ambiente, in cui parlare la loro lingua e dove incontrarsi di persona. Il gruppo si riunisce periodicamente e vi partecipano due facilitatrici che supportano le ragazze durante il confronto”.
Accanto al lavoro che svolgono quotidianamente tra il centro antiviolenza e le case rifugio presenti sul territorio, le operatrici hanno voluto organizzare a novembre una serie di eventi dedicati. Lunedì 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, alla Biblioteca Gallino verrà presentato il libro di Paola Toni ‘Riprendo la mia vita’ che raccoglie le storie delle donne che si sono rivolte a Udi, mentre a Recco, nella sala polivalente Franco Lavoratori, verrà inaugurata la mostra fotografica “Rispetto – Nella vita, nello sport, oltre ogni stereotipo”, a cura di Claudia Oliva e Francesca Cavallini. Si tratta di un evento dedicato ai giovani, cui partecipano le scuole e le società sportive presenti sul territorio. La mostra sarà poi esposta dal 25 novembre al 4 dicembre nell’atrio della proloco di Recco.