Ennesimo caso

Villa Scassi, infermiera aggredita al pronto soccorso. La rabbia della Uil Fpl: “Non ci ascoltano”

L'allarme del sindacato: "Così gli operatori abbandoneranno il lavoro in pronto soccorso"

Pronto soccorso Villa Scassi

Genova. Ennesima aggressione al personale sanitario la scorsa notte all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena. A denunciarlo è la Uil Fpl Genova, insieme alla segreteria aziendale del sindacato in Asl 3. Secondo quanto riferito, un paziente, poi ricoverato presso il servizio psichiatrico di diagnosi e cura ha aggredito un’infermiera che ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari.

“Denunciamo ancora una volta l’aggressione ad un operatore del pronto soccorso che riporta danni fisici mentre è intento a svolgere il suo dovere al servizio della collettività. Questo è insopportabile e vergognoso per una società che si definisce civile – spiegano Marco Vannucci, segretario generale Uil Fpl Genova ed Emilio De Luca, segretario aziendale Uil Fpl Asl 3 –  Sono anni che la Uil chiede un posto di polizia nei luoghi più a rischio, anche attraverso l’utilizzo 24 ore su 24 di personale adeguatamente formato e autorizzato ad intervenire, ma niente: le istituzioni non ci ascoltano”.

Per la Uil i continui episodi di violenza porteranno gli operatori all’abbandono della professione sanitaria all’interno dei pronto soccorso. Inoltre, inevitabilmente, i fenomeni di violenza rallentano o interrompono il pubblico servizio con gravi ripercussioni sull’utenza.

“Uil Fpl Genova ricorda che le aggressioni al personale sanitario coinvolgono un operatore su tre. Ci ritroviamo a chiedere alle istituzioni e alle direzioni aziendali soluzioni strutturali subito perché siamo stanchi  di fare notizia – proseguono Vannucci e De Luca – Violenze fisiche, verbali e psicologiche alle quali l’80% dei lavoratori della sanità ha assistito o ha dovuto subire. Di questo 80%,  il 90% è donna. Dati spaventosi e preoccupanti che descrivono una assoluta mancanza di misure di contrasto. Insieme a questo elemento si aggiungono altri problemi strutturali come il bisogno di un adeguato numero di assunzioni e salari commisurati alla formazione e al sacrificio. Senza queste misure il rischio di una fuga dalla professione continuerà a verificarsi”.

 La Uil Fpl Genova, insieme alla segreteria aziendale Uil Fpl Asl 3, si schiera a fianco della collega aggredita alla quale manifesta  vicinanza e solidarietà: “Il personale sanitario merita rispetto anche per il importantissimo servizio che garantisce alla popolazione con responsabilità, competenza e professionalità”, chiudono Marco Vannucci e Emilio De Luca.

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