Genova. Nuova mobilitazione a Genova per evitare l’abbattimento dell’unico albero davanti al mercato del Carmine. Alcuni cittadini, guidati dallo storico ambientalista Andrea Agostini, si sono riuniti stamattina intorno alle 8.00 mostrando cartelli con l’obiettivo di impedire ai giardinieri di Aster di procedere al taglio. In realtà, però, si trattava di un falso allarme.
“Non è previsto alcun taglio dell’albero, solo un piccolo intervento sui rami per evitare che vengano danneggiati dalle gru dei camion durante lo svuotamento dei nuovi cassonetti che Amiu installerà a breve”, spiega Giorgio Costa, direttore del verde di Aster. A generare il tam-tam su chat e gruppi social sono stati probabilmente i cartelli stradali di divieto di sosta che preannunciavano i lavori. “I nostri operatori eseguono decine di interventi come questo, non possiamo annunciarli tutti”, precisa Costa.
L’albero in questione è un ailanto, una specie invasiva e parassitaria, cresciuto spontaneamente nella base del muro che delimita il parcheggio sotto via Brignole De Ferrari. Detto anche albero del paradiso per la sua propensione a svilupparsi in altezza, in genovese è noto più prosaicamente come erbo da merda per l’odore emesso dalle foglie allo sfregamento. La sua presenza è considerata nociva in ambito naturale perché soffoca le altre specie. In ogni caso fa parte ormai del paesaggio urbano e regala ombra a chi transita in zona.
“Al momento non ci sarebbe alcun motivo di abbatterlo, per noi non è neppure censito – prosegue il dirigente di Aster -. Teniamo conto che questi alberi possono diventare giganteschi e si espandono in profondità anche per 60-70 metri. Il limite è rappresentato dalla tenuta del muro e dall’eventuale danneggiamento di sottoservizi e tubazioni. Finché non ci aranno problemi lo lasceremo stare”.
A esacerbare gli animi di chi difende a spada tratta il verde cittadino ha contribuito probabilmente il caso di Thaon di Revel, dove 15 pini sono stati tagliati a fine agosto perché reputati a rischio cedimento in base alle analisi affidate a terzi da Aster. Approvato il progetto di reimpianto, che prevede l’arretramento dei nuovi esemplari rispetto alla strada, le operazioni sono slittate di qualche settimana a causa del maltempo che ha imperversato per tutto ottobre.
Ma adesso dovrebbe essere il momento buono: “La prossima settimana arriveranno i primi alberelli da Pistoia – spiega Giorgio Costa – e poco dopo inizieremo i lavori, anche se non li pianteremo tutti insieme. Se il meteo regge, dovremmo concludere entro l’anno”. Saranno piante “giovani”, perché maggiormente in grado di adattarsi al terreno e crescere rigogliose, scelte della massima dimensione possibile (circonferenza del tronco non inferiore ai 18-20 centimetri) per garantire il loro buon attecchimento, e la possibilità di sopravvivere in un ambiente comunque difficile come quello cittadino.
I quindici alberi “sacrificati” saranno tutti rimpiazzati, ma non esattamente come prima. Per garantire lo spazio idoneo all’apparato radicale ed evitare danni alle piante presenti, si è scelto di arretrare verso l’aiuola il reimpianto sul filare a nord. Gli impianti saranno eseguiti nelle aree libere da manufatti e comunque a una distanza minima superiore ai 4 metri, per dare maggiore spazio di crescita ed evitare interferenze di radici, chiome e rami.
Così, dei nove pini domestici scomparsi in prossimità di via Colombo, tre verranno piantati lungo il marciapiede e altri sei nell’aiuola. Dalla parte di Corte Lambruschini, due saranno collocati vicino ai bus e tre nel giardino retrostante, spostando una palma californiana all’estremità del marciapiede. In questo modo dovrebbe essere garantita all’incirca la stessa ombreggiatura, che oggi manca a tratti sul percorso pedonale a causa dei tagli. Il pino abbattuto sul lato sud non verrà sostituito.