Liguria. Nessuna (o quasi) novità a livello regionale, ma tre conferme per Genova: The Cook con al timone Ivano Ricchebono, il San Giorgio (una cucina glocal, nel senso di ligure, ma internazionale), e quella del Marin, al Porto Antico guidato da Marco Visciola. È il quadro che emerge dalla Guida Michelin 2025, presentata a Modena, nel teatro dedicato al Maestro Pavarotti.
Unica new entry a livello regionale è la nuova stella assegnata a Equilibrio di Dolcedo, di Jacopo Chieppa, aperto da soli due anni dopo una lunga esperienza al Mirazur di Mentone. Inoltre, se ne sono “spente” due per chiusura, una nello spezzino, l’altra nel genovesato: Jorg Giubbani di Orto a Moneglia (GE) e Andrea Ricciardi, le Tamerici di Ameglia (SP).
Tutti confermati gli altri stellati liguri, pochi e in prevalenza nel Ponente ligure: Balzi Rossi, guidato dallo chef Enrico Marmo a Ventimiglia, Casa Buono, sempre a Ventimiglia, con ai fornelli chef Antonio Buono. A Imperia continuano a brillare le stelle del Ristorante Sarri di Andrea Sarri a Porto Maurizio e quella (ormai da più di trent’anni) di Paolo e Barbara a Sanremo. Nel savonese il Nove di Villa della Pergola ad Alassio e Vignamare di Andora con alla guida chef Giorgio Servetto. Presente anche Il Vescovado a Noli con Giuseppe “Giuse” Ricchebuono saldamente al timone.
In provincia di Genova resiste l‘Impronta d’acqua di chef Ivan Magnago a Cavi di Lavagna.
La Guida Michelin 2025, dunque, fotografa una realtà che lascia poco spazio alla speranza: la Liguria non riesce a scalare le vette del gusto.
Nessun ristorante, secondo gli ispettori della Rossa, ha meritato le due stelle.