Genova. “Sindacalmente abbiamo più volte sollevato il problema del trasporto di persone con disabilità motorie, purtroppo le nostre numerose denunce ad AMT Spa, Comune di Genova, Città Metropolitana, Regione Liguria e alla Consulta Regionale per i disabili, sono cadute nel vuoto”
Con queste parole Cub Trasporti Autoferrotranvieri Genova inizia il suo comunicato stampa in merito al servizio dedicato alle persone con disabilità, secondo il sindacato bisognoso di un corposo potenziamento: “Negli ultimi anni il trasporto pubblico locale ha subito notevoli cambiamenti o meglio, sono cambiate le modalità di utilizzo da parte dei cittadini, soprattutto nell’ extraurbano, dove sino a qualche anno fa’ era utilizzato prevalentemente da pendolari e studenti, mentre oggi, complice la gratuità del servizio (citypass) c’è un’ aumento esponenziale di utenti trasportati a fronte del quale l’azienda non ha saputo o voluto rispondere adeguatamente in termini di aumento della qualità del servizio con aumento di turni e di personale”.
“Gli autobus attualmente in circolazione sono dotati di pedane per disabili, i quali potrebbero viaggiare liberamente, se esistessero le condizioni minime di sicurezza di tutte le fermate poste sul territorio di Genova e provincia – scrive il sindacato – Vorremmo che sia chiaro, che chi scrive in questo momento, lo fa con cognizione di causa dal momento che da vent’anni, tutti i giorni guida bus di linea su tratte urbane ed extraurbane e ne conosce pregi e difetti. Sul territorio urbano, AMT e Comune stanno adeguando qualche fermata ma non basta, mentre sulle tratte extraurbane la situazione è disastrosa. Ad oggi, nonostante la vana retorica del responsabile del servizio extraurbano, non esiste una linea che abbia i requisiti minimi per garantire la mobilità di persone disabili anzi, moltissime fermate sono impraticabili per chiunque e di questo ne daremo prova fotografica e video. In conclusione, i tranvieri vengono lasciati soli ad affrontare le difficoltà quotidiane e se dovessero succedere incidenti di qualsiasi entità durante le manovre di salita/discesa, siamo chiamati a rispondere in prima persona anche non avendo responsabilità oggettive. I lavoratori ce la mettono tutta per garantire la mobilità di tutti i cittadini ma non possono e non devono assumersi responsabilità civili e penali per le gravi mancanze dei gestori del trasporto pubblico locale”.