Genova. “Crediamo che nella prima seduta della commissione regionale Sanità sia necessario audire i vertici delle Asl e capire quali azioni siano state messe in campo“. Lo scrive in una nota Davide Natale, segretario regionale del Pd, rieletto consigliere regionale.
“Lo abbiamo sempre sostenuto e ora ne abbiamo la conferma: Toti e Gratarola hanno portato la sanità pubblica ligure sul baratro. Il buco da 250 milioni nei conti che Toti prima e Bucci poi, negavano, finita la campagna elettorale si è materializzato. E ora che si fa? Va cancellato, tuona il neo presidente, ma come? Sarà interessante scoprirlo nei prossimi giorni, quando i direttori generali delle Asl presenteranno i documenti, anche se sembra già chiaro che appare impossibile chiedere altri tagli e ricolmare tutto il gap, a bilancio oramai chiuso”.
“In realtà – prosegue Natale – temo che, a un mese alla chiusura dell’anno, l’unica soluzione che ci sarà presentata da Bucci sarà quella di un qualche artificio contabile, mentre è innegabile che il problema è strutturale e per questo serve un intervento organico, mentre il presidente pensa di risolvere tutto rinviando il problema all’anno prossimo o mettendo in riga i direttori, come se avesse davanti dei bambini che hanno fatto una birichinata”.
“Inoltre attendiamo con impazienza il piano in 12 mosse per abbattere le liste d’attesa che a sentire la Regione è già pronto. Se così è, cosa aspetta Bucci ad attuarlo? E a comunicarlo ai vari direttori generali già dal prossimo incontro programmato per valutare i bilanci? La verità è che una soluzione non la possiedono, sono solo manovre di distrazione. Peccato che e a pagare le conseguenze siano i cittadini liguri che per curarsi devono sempre più spesso pagare di tasca propria e ricorrere alla sanità privata, una tassa occulta che costa più di mille euro l’anno a ognuno”.
“Infatti – ricorda Natale in conclusione – in Asl 5 per una colonscopia programmata ci vogliono 616 giorni, in Asl 4 e in Asl 3 nessuna possibilità di fissare l’esame. Questa è la sanità del centrodestra a rischio commissariamento da parte del Governo se non si riduce il deficit con conseguente aumento delle tasse per i cittadini”.