Genova. “Io sono disponibile, sono orgoglioso delle manifestazioni di stima che ho ricevuto in questi giorni, sono pronto e a disposizione. Gli 8 punti di vantaggio del centrosinistra non sono un divario incolmabile, dall’altra parte hanno già iniziato a prendermi di mira con attacchi personali. Un buon segno, per noi”.
Pietro Piciocchi, vicesindaco di Genova e, soprattutto, oggi candidato in pectore per le prossime elezioni comunali, non si sbilancia ancora sulla sua investitura ufficiale, dopo quella arrivata, pubblicamente e in più occasioni dallo stesso neo presidente di Regione Liguria Marco Bucci. Il suo nome, però, è praticamente certo, e di fatto manca solamente l’imprimatur dei partiti della coalizione, in assenza di nomi alternativi e altrettanto “competitivi” come quello del super assessore oggi di fatto già sindaco facente funzioni.
Sul tavolo i recenti risultati delle urne per le regionali che, seppur portando alla vittoria il centrodestra, hanno certificato il sorpasso su Genova del centrosinistra. Da qui la domanda su una eventuale manifestazione di discontinuità con il precedente ciclo amministrativo per provare a recuperare il terreno: “Non credo che ci sia bisogno di discontinuità – commenta però Piciocchi – rivendico quello che abbiamo fatto in questi anni, tra cui dare la scossa ad una città che viveva un destino di declino che pareva ineluttabile. Credo che in questi anni ci sia stata una grande concentrazione da parte nostra sul tema della grandi opere, opere che sono fondamentali per Genova perchè se non la riconettiamo con il mondo la città rischia davevro di morire, questa è una urgenza. Forse non siamo stati in grado di manifestare e dimostrare attenzione ai problemi quotidiani delle persone, dalle manutenzioni e alla pulizia. Ecco forse non siamo riusciti a far percepire il grande impegno che è stato profuso in questi anni, su questo dobbiamo lavorare”.
Piciocchi e il centrodestra, quindi, ripartono da qui: “In questi anni sono tante le cose che sono state fatte per le quali da anni si aspettava, anche tra le opere che oggi ci contestano – continua il vicesindaco – Abbiamo messo in movimento la città, abbiamo sempre dimostrato affidabilità da parte dei cinque governi che nel frattempo si sono succeduti. Ripartiamo da qua, dall’attenzione al quotidiano dei genovesi e alle piccole ma importanti cose che i cittadini vedono e vivono tutti i giorni“. Da qui la ricetta per quella che potrebbe essere l’impostazione della prossima campagna elettorale: “Dobbiamo dare la sensazione di non essere concentrati solamente sulle grandi tematiche, su quali però non possiamo arretrare che restano fondamentali per la città, ma dobbiamo essere più presenti sui territori”.
Tradotto, secondo Piciocchi, questo slancio deve significare “Lavorare sul tema dei giovani e sui luoghi, come abbiamo fatto sul Teatro Verdi di Sestri Ponente e sul Cinema Nazionale di Molassna – precisa – ridare vita agli spazi di questa città permettendo alle persone di poterne usufruire, mettendo in moto nuove energie. Spazi per dare ai ragazzi possibilità per la propria crescita e anche per il tempo libero. Risposte di qualità, e proposte per i cittadini. Voglio mettere in moto tutto un mondo per dare forza a questa progettualità che deve essere diffusa in tutti i quartieri”.