Genova. In piazza Manzoni scoppia il caso della fontana. O, per meglio dire, dell’abbeveratoio per cavalli realizzato nell’Ottocento sul lato sud che da due giorni è circondato da una palizzata in legno che la rende inaccessibile e nascosta alla vista. Un intervento che non poteva passare inosservato.
La novità è stata segnalata con diverse foto sui social dai cittadini, che hanno subito puntato il dito contro l’inopportunità estetica della recinzione, in mancanza di elementi che aiutassero a chiarire il motivo di “imprigionare” il manufatto in maniera così evidente.
L’indignazione social si è trasformata in una mozione presentata da tutti i gruppi di opposizione in Municipio Bassa Valbisagno (che, ironia della sorte, ha sede proprio di fronte all’abbeveratoio incriminato) in cui si chiede “per quali motivi si è ricorso a nascondere il manufatto storico con una ignobile palizzata stile ranch, tenendo conto che non paiono esistere motivazioni di sicurezza, in quanto nella piazza sono presenti più sistemi di videosorveglianza” e si impegnano il presidente Guidi e la sua giunta a “rimuovere immediatamente” la recinzione e “attuare un recupero del manufatto storico alla sua funzionalità e fruizione”. L’ex presidente Massimo Ferrante era stato tra i primi a sollevare la polemica: “Da ora in poi se qualcosa richiede manutenzione e/o controllo risolviamo il problema con delle recinzioni e nascondiamo il tutto”.
A rispondere è intanto il presidente Angelo Guidi, interpellato da Genova24: “È arrivata una segnalazione da parte di un cittadino, potrebbe muoversi un pezzo di marmo. Volendo può salirci un bambino e questo comporta potenzialmente un pericolo. Perciò abbiamo dovuto transennare per problemi di sicurezza”. E poi? “È nostro interesse che la palizzata scompaia con una sistemazione, ma per intervenire serve una ditta abilitata a operare su beni vincolati dalla Soprintendenza. Dovrà occuparsene la direzione Manutenzione del Comune, confido che i tempi non saranno lunghi”.
L’abbeveratoio, risalente alla fine dell’Ottocento, era stato restaurato nel 2011 e valorizzato con pavimentazione in pietra. Dopodiché, come osservano i firmatari della mozione, “non si è più provveduto al ripristino della funzionalità e dell’estetica della fontana, che valorizzerebbe e abbellirebbe la piazza e permetterebbe ai residenti del quartiere e ai cittadini tutti, nonché agli studenti della vicina scuola media, di godere di una significativa opera d’arte” e “di recuperare un pezzo di storia del quartiere che non è stato assolutamente rispettato”. Quell’abbeveratoio, sostiene l’opposizione in Municipio “sarebbe un fiore all’occhiello del quartiere: si renderebbe attrattivo e inclusivo un luogo storico, che in tal modo potrebbe essere vissuto non solo dai cittadini, ma anche visitato dai turisti, facendone giovare l’economia della zona e contribuendo a costituire un deterrente al dilagante degrado della piazza”.