Genova. Creare 2,4 chilometri quadrati di nuovo verde pubblico in città, quasi il 50% in più rispetto all’estensione attuale, aggiungendo 51 chilometri ideali di viali alberati in tutti i municipi. È uno degli obiettivi del piano del verde di Genova, approvato dalla giunta e passato alla fase partecipativa che prevede il coinvolgimento di istituzioni locali, scuole, associazioni, Civ e tutti i cittadini. A questo link è possibile consultare tutti gli elaborati e nelle prossime settimane sarà definito il percorso di condivisione.
Genova è una città verde?
Si parte da un dato: il 72% del territorio comunale di Genova (174,3 chilometri quadrati su 243) è ricoperto da vegetazione, come emerge dal confronto tra il censimento delle aree verdi di proprietà del Comune e la carta di suo del suolo della Regione Liguria. In base agli studi commissionati da Aster, si stima che tutte queste piante siano in grado di sequestrare ben 3,6 milioni di tonnellate di CO2, oltre il doppio delle emissioni cittadine che sono di oltre 1,7 milioni di tonnellate.
Tuttavia, approfondendo l’analisi, emerge che la quota maggiore (pari al 61% del territorio) è rappresentata dal verde extraurbano, importante per l’assorbimento degli inquinanti – anche se più lontano dalle loro fonti – ma non sempre fruibile dalle persone: solo 60,1 chilometri quadrati (il 25% della superficie totale) sono aree Sic o parchi. Il verde urbano propriamente detto rappresenta l’11% del territorio comunale e la quota di verde pubblico è ancora più ridotta: appena 5,6 chilometri quadrati, il 3% della superficie di Genova. La voce comprende sia parchi cittadini, alberature stradale e aiuole sia la vegetazione compresa in altri servizi (come ospedali, scuole e cimiteri) che rappresenta comunque una frazione importante (1,9 chilometri quadrati).
Le linee guida
Secondo il piano del verde Genova si può suddividere in tre fasce: una città forestale, una città costiera e una città edificata. Quest’ultima, a sua volta, è scomposta in sei tipologie: la città in salita rappresentata dai quartieri collinari, la città in pianura dei fondovalle, la città compatta dei centri storici, la città giardino del Levante, la città agricola delle fasce che segna la transizione tra la fascia urbanizzata e la natura selvaggia e la città arcipelago delle isole indipendenti come gli ospedali, il porto e i grandi quartieri di edilizia popolare.
Per ogni città sono individuate alcune linee guida: per le aree forestali – dove il verde è già presente in abbondanza – si suggerisce una valorizzazione con percorsi attrezzati, ingegneria naturalistica per la sistemazione dei versanti a rischio idrogeologico, uso di materiali naturali. Per la fascia litoranea sono previsti ad esempio giardini pensili sulle coperture degli stabilimenti balneari e nuove alberature sui lungomari. In città spazio a viali alberati (in pianura e in collina dove è possibile), verde verticale sui muraglioni, terrazzamenti sulle scarpate ricavando spazi di agricoltura urbana, giardini sui tetti (specialmente dove il tessuto è molto compatto), incentivi a condividere i giardini privati, incremento della biodiversità agricola.
Le proposte quartiere per quartiere
Questa la cornice generale. Ma negli elaborati si trovano anche proposte puntuali che comprendono una serie di possibili interventi quartiere per quartiere. Un livello più approfondito che sarà affinato nei prossimi mesi nei singoli Municipi. Vediamo quali sono gli interventi suggeriti dai tecnici.
Municipio Centro Est
Nuovi alberi si potranno piantare sul lato mare di corso Aurelio Saffi, dove la larghezza del marciapiede lo consente. In circonvallazione a monte possibile raddoppio del viale alberato di corso Firenze lato palazzi. In via Costanzi è “da valutare un progetto con approccio forestale e non da verde urbano”. Si valuterà un “rinnovamento puntuale” delle alberature di via Bottaro.
Trasformazione totale di piazza Bandiera (nella foto) con nuovi alberi, de-impermeabilizzazione, un sistema di raccolta delle acque per l’irrigazione e uno spazio pubblico di urbanistica tattica. Interventi simili su piazza Marsala e piazza del Cavalletto. Nuovi alberi e arbusti anche in via Fieschi sul lato della Regione. Centrale sarà poi il futuro parco di Valletta Carbonara sviluppato su 18mila metri quadrati sopra l’albergo dei poveri.
Municipio Centro Ovest
Nuovi alberi in largo San Francesco da Paola, piazza Sopranis (con pavimentazione drenante e raccolta dell’acqua piovana), via Bari, via Buozzi (nella foto) anche a centro strada. Il muro di contenimento di via Dino Col si potrebbe trasformare da “cicatrice del paesaggio” a risorsa ecologica e sociale con la creazione di un’oasi verde. Nel piano sono comprese la riqualificazione del giardino storico di Villa Scassi, il recupero del Forte Belvedere con nuovo parco urbano e percorsi di connessione col tessuto urbano, la copertura della linea merci in via Ardoino a Sampierdarena (5mila metri quadrati di verde), il futuro Parco della Lanterna all’imbocco del tunnel subportuale e il parco lineare previsto in lungomare Canepa.
Municipio Bassa Valbisagno
Via l’aiuola centrale in corso De Stefanis per inserire un albero ogni 10 metri, nuovo filare alberato in via Canevari. Alberi “di prima grandezza” in piazza Romagnosi (nella foto) per offrire ombra ai parcheggi. I viali alberati già esistenti (corso Galliera e corso Sardegna) andranno rinnovati e densificati. A San Fruttuoso razionalizzazione di piazza Terralba con più alberi, percorsi pedonali ombreggiati e spazi pubblici. Da citare anche il restauro del parco di Villa Imperiale, già finanziato.
Municipio Media Valbisagno
Intervento prioritario è la trasformazione dell’area di piazzale Marassi con nuove alberature, de-impermeabilizzazione, raccolta e filtraggio dell’acqua piovana. Da valutare la creazione di un secondo filare in via Bobbio, già alberata sul lato Bisagno con possibile sistemazione di una passeggiata da collegare alla vegetazione naturale del torrente. Aiuole speculari si possono creare lungo via Mandoli. Si parla poi di un riassetto complessivo del cimitero di Staglieno, già in gestione ad Aster, con la proposta di un “percorso della rimembranza” con un’area in cui piantare nuovi alberi.
Focus speciale sulla pineta di Forte Quezzi (nella foto), che si estende intorno al Biscione e rappresenta il prolungamento del Parco Orientale dei Forti: una zona fragile che andrà risanata con interventi di ingegneria naturalistica e un nuovo parco geotecnico nell’area tra via Fea e via Monterosa. Da sistemare anche il versante di via Terpi, dove sarà disponibile verde pubblico attrezzato. Già riqualificato piazzale Adriatico con pavimenti drenanti e nuove alberature. Altro verde sarà disponibile sulla copertura della nuova rimessa Amt delle Gavette.
Municipio Valpolcevera
Il punto nevralgico è ovviamente il maxi progetto del parco del Cerchio Rosso firmato dall’architetto Stefano Boeri: il masterplan prevede 23 ettari di verde con 2.895 alberi di 43 specie diverse. Tutte le aree saranno realizzate in modo da assorbire l’acqua piovana e stoccarla per altri usi. Il torrente stesso diventerà parte del paesaggio. Da ricordare la serra bioclimatica nell’area del Memoriale.
Ma non è tutto. Tra le proposte c’è la riqualificazione dell’area verde a ridosso dell’IIT di Morego con creazione di un Parco dei ricercatori. Riqualificazione in vista con nuovi alberi per piazza Arimondi a Pontedecimo. Un orto didattico sarà realizzato sulla copertura dell’ex mercato di Bolzaneto, che avrà una scenografica facciata verde. Nuovo parco attrezzato in via Campodonico, sulle alture della delegazione (nella foto)
Municipio Medio Ponente
Corso Perrone potrà ospitare nuovi alberi lungo la pista ciclabile in fase di realizzazione. Viene ipotizzato un progetto di oasi faunistica alla foce del Polcevera (nella foto) con verde lacustre e ri-naturalizzazione dell’area attraverso opere di ingegneria naturalistica per consolidare le sponde e creare habitat diversificati. Si immagina il nuovo parco del Monte Guano per unire gli Erzelli alla collina di Coronata, con l’opportunità di realizzare un percorso naturalistico con punti fitness e spazi di sosta.
Municipio Ponente
Si propone la riqualificazione dell’area ex Costaguta di Voltri con un hub sportivo dedicato agli sport acquatici e da spiaggia e un nuovo “polmone verde per la mitigazione climatica”. Riqualificazione del parco delle Sorgenti Sulfuree a Pra’ Palmaro e valorizzazione del sistema delle creuse attraverso il bando Pinqua. In via Novella sono previsti interventi di riforestazione (nella foto). Incluso nel piano il progetto di restauro dell’orto botanico Clelia Durazzo Pallavicini.
Municipio Medio Levante
La parte del leone qui è giocata dal parco di piazzale Kennedy che conterrà oltre 300 alberi disposti su due rettangoli. Nella visione di Renzo Piano questo spazio si raccorda non solo al grande parco del Waterfront ma anahc la Porto Antico. Nel progetto del tunnel è compresa la trasformazione di viale Brigate Partigiane in viale alberato.
Possibile prolungamento delle alberature di via Casaregis fino al fronte mare e nuovi alberi anche in via Rimassa,via Cecchi, via Barabino (nella foto), via della Libertà. Da approfondire anche l’asse di corso Buenos Aires che potrebbe costituire la prosecuzione dei portici ombreggiati di via XX Settembre. In piazza Paolo da Novi nascerà un’area protetta destinata a spazio giochi per bambini.
Municipio Levante
È il “giardino” della città, dove il verde è abbondante anche se perlopiù di proprietà privata. C’è un progetto di riqualificazione del parco storico dell’ex ospedale psichiatrico di Quarto (nella foto) alle spalle del nuovo istituto. Anche l’area del vecchio istituto, in via di progressiva riqualificazione, potrebbe essere destinata a “giardino terapeutico”.