Operazioni

Ordigni bellici nell’ex Caserma Gavoglio, arriva l’esercito: quattro giorni di bonifiche

I vecchi proiettili di artiglieria sono stati individuati e messi in sicurezza dalla Drafinsub di Genova: saranno portati nelle cave della Val Varenna e fatti brillare

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Genova. Saranno quattro i giorni necessari per completare la bonifica all’interno dell’ex Caserma Gavoglio, per asportare gli ordigni bellici conservati all’interno del grande complesso militare. Per completare le operazioni arriveranno gli specialisti: attesi gli artificieri del 32° Genio Guastatori di Fossano, che si occuperanno della rimozione definitiva delle bombe.

Si tratta di quattro proiettili da artiglieria italiana risalenti al periodo di attività del sito, fino ad oggi custoditi all’interno dei spazi dell’ex caserma da anni oggetto di un articolato progetto di rigenerazione urbana. Gli ordigni, un tempo conservati anche in spazi esterni e colorati, sono stati rimossi in precedenza e messi in sicurezza dai tecnici della Drafinsub di Genova, impegnati nelle operazioni di controllo e bonifica dell’area e che hanno poi attivato le procedure di rito.

Per la movimentazione finale serve l’esercito: le operazioni prevedono la messa in sicurezza del carico e il trasporto in colonna scortata presso le cave sopra Pegli, in Val Varenna, dove gli ordigni saranno fatti brillare in buca uno alla volta. Per completare le operazioni la stima è di appunto quattro giorni: al momento non sono previste limitazioni al traffico e divieti particolari per la popolazione del quartiere, il traffico sarà gestito in maniera puntuale durante il trasporto dal personale sul posto.

Questo della caserma Gavoglio è solo l’ultimo di una oramai incalcolabile serie di ritrovamenti avvenuti a Genova, in Liguria e in tutta Italia. Ovunque si metta mano a edifici o infrastrutture vicine a luoghi all’epoca considerati strategici, è quasi cosa certa incappare in qualche residuato bellico. Secondo i dati di Drafinsub, dal 2021 sono 107.187 le bonifiche terresti effettuate per ordigni ritrovati in tutto il paese, 183.688 quelle subacquee, per un totale di 290.875 rimozioni di materiale risalente alle guerre del secolo scorso. Una eredità meno lontana di quello che siamo soliti pensare e che ancora oggi riscuote il tragico tributo di vite innocenti: nel 2023 nel nostro paese sono state cinque le vittime di esplosioni generate da vecchie bombe o proiettili inesplosi, con almeno 12 feriti.

 

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