Genova. Un monumento posizionato all’interno del futuro parco per presidiarne la memoria e poi un “tombamento” conservativo per mantenere intatto quello che resta dello scafo. Questo il definitivo destino del relitto della “nave fantasma” riemersa dopo decenni di oblio dagli scavi di piazzale Kennedy, alla Foce, dove nei prossimi mesi sorgerà il nuovo parco urbano legato alla riqualificazione del Waterfront di Levante.
Nessuna demolizione, quindi, e nessuna esposizione. Solo una piccola parte dello scafo – un portellone che porta i segni identificativi della nave – resterà alla luce, mentre tutto il resto sarà nuovamente ricoperto. A confermalo il vicesindaco Pietro Picicocchi, a margine della presentazione dei lavori per il nuovo parco acquatico di Pra‘, che svela un retroscena che aggiunge alcuni tasselli ad una storia quasi dimenticata: “Una volta emerso il relitto sono partiti tutti gli approfondimenti del caso coordinati dalla Soprintendenza – spiega Piciocchi – gli studi hanno documentato la presenza di almeno altri otto relitti di varie fogge e dimensioni, tutti sepolti nel dopoguerra per la costruzione di piazzale Kennedy. Nessuno di questi per fortuna è in una posizione e in una quota tale da generare interferenze con i cantieri di oggi, e quindi resteranno dove sono rimasti fino ad oggi”.
Si chiude quindi una vicenda che aveva suscitato molta curiosità e suggestione negli scorsi mesi: le immagini del relitto, pubblicate in anteprima su Genova24, in poche ore avevano fatto il giro del paese e del mondo, mettendo in moto una vera e propria macchina della memoria collettiva, e facendo riemergere dai cassetti foto d’epoca e ricordi di chi, da giovane, frequentava la spiaggia della Foce. Oggi sappiamo che quella nave, una Landing Craft Tank, era un mezzo da sbarco in uso alla Royal Navy, la marina militare inglese, o nella US Navy, quella americana, che nel 1943 erano sbarcate in Sicilia per iniziare la lenta avanzata verso nord. Mezzi del genere furono prodotti a centinaia e vennero impiegati praticamente su tutti i fronti, dal Mediterraneo al Pacifico.
E ovviamente anche a Genova, liberatasi grazie alla insurrezione partigiana ma che vide nei mesi successivi alla fine delle ostilità l’occupazione pacificatoria degli Alleati. Il porto di Genova per lunghi mesi rimase quasi inutilizzabile e inaccessibile, distrutto dai bombardamenti, minato e occluso dall’affondamento di decine di navi. Per questo motivo la spiaggia della Foce fu utilizzata per tutta la primavera e l’estate del 1945 dagli Alleati per portare rifornimenti e attrezzature in città. Per fare ciò furono utilizzati decine di navi e imbarcazioni alcune delle quali finirono spiaggiate a causa delle mareggiate che colpirono la costa ligure durante quei mesi, arenandosi sulla spiaggia della Foce. Lì, quindi, ci sono rimaste per diversi anni per poi finire interrate durante la costruzione di piazzale Kennedy, realizzato insieme al quartiere fieristico nei primi anni 60. E li resteranno.