Genova. Torna di nuovo in aula il tema della messa in sicurezza del rio Fegino, nuovamente esondato lo scorso ottobre. Cristina Lodi, consigliera comunale e segretaria regionale di Azione, esprime i propri dubbi sui denari stanziati nei diversi anni per l’opera: “L’assessore Picciocchi parla del totale complessivo del costo dell’opera in 19 milioni in attesa del risultato della conferenza dei servizi in Regione che ha all’attenzione il progetto definitivo”.
“Il punto delle risorse – continua Lodi – è stato che per il 2024 con questa variazione si stanziano 2,9 milioni, in un primo stralcio. Il secondo stralcio sarà di 7 milioni e mezzo per l’anno prossimo. Mancano ad oggi per la realizzazione dell’opera 8 milioni e mezzo. Ma la cosa più strana è che questa storia parte da molto lontano. Nel 2016, infatti, si parlava già di un progetto definitivo che era all’attenzione della conferenza dei servizi, per un totale di 3 milioni e 4. Arriviamo al 2018, si riparte da Italia Sicura con uno stanziamento di 3 milioni. Viene poi rilanciato nel 2021 il terzo lotto stralcio 2, sempre lo stesso, per 5,4 milioni. Nel 2023 si fa la somma e si dice che il progetto definitivo cuberà 14,5 milioni per un progetto di 3 anni. Senza contare che nel 2022 e l’anno prima di nuovo erano stanziati 5,4 milioni, denari, che, vorrei sottolineare, sono prevalentemente di origine ministeriale”.
“Ora si fa un po’ fatica a capire esattamente se tutti i milioni stanziati precedenti siano la somma che porta a quelli attuali negli anni. Presto detto, se sommando tutte queste cifre si arriva alla cifra di 8 milioni e mezzo. Facendo infatti la somma di tutti gli stanziamenti che venivano annunciati dal 2016 ad oggi, si arriva al totale di 22 milioni circa. Oggi l’assessore in aula dice che ce ne vogliono 19, ma sostanzialmente sostiene che mancano ancora 8 milioni e mezzo. Allora la domanda è: tutti i milioni precedentemente stanziati ogni anno dove sono andati a finire? Sono stanziati per altre attività? Fatto sta che per il bilancio 2017 si annunciava perché il progetto esecutivo andava all’attenzione della conferenza dei servizi regionali e oggi in commissione si dice esattamente la stessa cosa. Intanto sono passati 6 anni, molte alluvioni, molti commercianti sono ormai in ginocchio e il territorio attende”.
“Non sarà il caso di chiarire, tra il passato e il presente, la storia di questi soldi e da dove arriva la sommatoria che occorre oggi per far partire quest’opera vitale per il territorio? Martedì prossimo ne parleremo in consiglio comunale”, conclude Lodi.