In carica

Marco Bucci proclamato presidente della Regione Liguria, entro 20 giorni il giuramento

Arrivata l'ufficialità dalla Corte d'appello, ora può "trasferirsi" in Regione. Prima della decadenza da sindaco necessarie tre votazioni a Tursi

bucci

Genova. Marco Bucci è il nuovo presidente della Regione Liguria. È stato proclamato ufficialmente oggi dalla Corte d’appello di Genova, oltre una settimana dopo la fine delle elezioni e la diffusione dei risultati definitivi che lo hanno decretato vincitore col 48,77% dei voti.

Da questo momento Bucci può effettivamente “trasferirsi in Regione”, come ha preannunciato oggi a margine del consiglio comunale. Potrà nominare anzitutto il capo di gabinetto e i vertici dello staff. Prima della decadenza dalla carica di sindaco, tuttavia, dovranno essere votati tre atti nella sala rossa di Palazzo Tursi: la delibera di incompatibilità, la presa d’atto da parte di Bucci e infine la dichiarazione vera e propria di decadenza. A quel punto il testimone passerà al vicesindaco Pietro Piciocchi che rimarrà in carica fino alle prossime elezioni, previste nel 2025.

Contestualmente al nuovo presidente sono stati proclamati anche tutti gli eletti componenti dell’assemblea legislativa regionale ed entro 20 giorni dalla loro proclamazione è prevista la riunione del primo Consiglio regionale della 22esima legislatura su convocazione del presidente del Consiglio uscente Gianmarco Medusei.

Durante il primo consiglio regionale che sarà presieduto dal consigliere anziano Giovanni Boitano (Orgoglio Liguria), il presidente Bucci effettuerà il giuramento e saranno votati i componenti dell’ufficio di presidenza e nominati i membri della giunta delle elezioni.

Entro dieci giorni dal giuramento del presidente della Regione Liguria è previsto un nuovo consiglio durante il quale Marco Bucci presenterà la squadra e il suo programma di governo. Dopo l’incontro di ieri a Tursi coi vertici regionali del centrodestra proseguono le trattative per formare la giunta. Oggi il neo-presidente ha anticipato che potrebbe ricorrere alla nomina dei sottosegretari per coadiuvare i pochi assessori nominabili (sette). Gran parte del risiko ruota intorno alla Sanità, che Bucci potrebbe tenere per sé o affidare a un esterno, mentre appare probabile che resti in capo alla presidenza un’altra materia delicata, cioè il Bilancio.

I 30 eletti del Consiglio regionale sono definiti ormai da una settimana, ma alcuni punti sono ancora da definire. Anzitutto il destino di Andrea Orlando, candidato presidente sconfitto, che non ha ancora chiarito se rinuncerà o meno al seggio lasciandolo a un altro componente della minoranza. Poi ci sono diversi membri della maggioranza in odore di nomina in giunta (tra questi Simona Ferro, Alessio Piana, Sara Foscolo, Marco Scajola) ai quali eventualmente Bucci chiederà le dimissioni, liberando così altri posti per chi è rimasto escluso dall’assemblea.

Intanto una delle ultime giornate di Bucci in sala rossa si è rivelata assai movimentata. Tra il sindaco uscente e il capogruppo del Pd Simone D’Angelo (pure lui eletto in Consiglio regionale) è scoppiato uno scontro diretto durante la discussione sul caso del capotreno accoltellato ieri a Rivarolo. Ma la tensione è anche interna al centrodestra: alla fine della seduta lo stesso Bucci e il consigliere Paolo Gozzi (Vince Genova) sono stati protagonisti di un durissimo faccia a faccia. L’esponente della maggioranza aveva votato a favore dell’ordine del giorno del Pd sulla sicurezza per i lavoratori delle Ferrovie che puntava il dito contro la Lega e il Governo.

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