Genova. Era il 1810 quando Marc Antoine Boeuf, in fuga da Parigi a causa della Rivoluzione e arrivato a Genova tre anni prima, decideva di abbandonare l’impiego alla libreria Gravier e di aprirne una sua ricavandone la sede al piano terreno della sua abitazione in Strada Novissima, oggi via Cairoli. A distanza di oltre 200 anni la saracinesca di quella che oggi è conosciuta come la libreria Bozzi, che si era poi spostata di pochi metri, in salita San Siro, si abbassa definitivamente.
Le sorelle Paola e Laura, che attraverso quella che loro stesse definiscono “una complessa serie di successioni per linee femminili” gestiscono oggi una delle librerie più antiche d’Italia, hanno alla fine dovuto cedere: “La decisione l’abbiamo maturata già da sei-otto mesi, ma avevamo deciso di tenere un profilo basso e spargere la voce nell’ambiente specializzato – spiega Paola Bozzi – Non si è fatto avanti nessuno, e dobbiamo ammettere con grande dolore di essere stanche. Io e mia sorella abbiamo raggiunto una certa età, lavoriamo da più di 40 anni nella libreria, e non c’è nessun Bozzi intenzionato a rilevare l’attività: nipoti e figlie hanno le loro carriere avviate, e oggi non è facile aprire, gestire e tenere aperta una libreria”.
Poco importa che la Bozzi abbia visto entrare e vagare tra gli scaffali personaggi del calibro di Eugenio Montale, Umberto Eco, Paolo Villaggio e Fabrizio De Andrè: i tempi cambiano con la società, e oggi è difficile per le sorelle portare avanti un lavoro diventato sempre più impegnativo. E così, il 31 dicembre sarà l’ultimo giorno di attività della storica libreria.
“Da quando abbiamo sganciato questa ‘bomba’ abbiamo ricevuto enormi manifestazioni di affetto e vicinanza – sorride Paola – Un cliente stamattina si è messo addirittura a piangere. Questo perché nel tempo abbiamo voluto specializzarci, ricavare una nicchia che ci ha consentito di costruirci uno zoccolo duro di clientela molto affezionata. L’amore per i libri da parte nostra è immenso, io e mia sorella abbiamo iniziato la gavetta a 18 e 19 anni sistemando e pulendo gli scaffali. È un lavoro quotidiano e costante: noi siamo disponibilissime a cedere l’attività, il negozio è nostro dal 2018 e non vi sono problemi di sorta, ma deve essere una libreria o un libraio che sia la naturale prosecuzione di ciò che è stato costruito nel tempo”.
“Stiamo a vedere cosa accadrà – conclude Paola Bozzi – Intanto io continuerò a occuparmi dei progetti editoriali, visto che noi siamo anche editori. E mio padre, che il prossimo anno farà 89 anni ed è la nostra memoria storica, continuerà a lavorare nella sua libreria antiquaria”.