Genova. È stato un Patrick Vieira molto chiaro quello alla sua prima conferenza stampa da allenatore del Genoa. Accompagnato dal direttore sportivo Ottolini, che ha parlato anche dell’esonero di Gilardino, il francese si è presentato alla piazza rispondendo a domande tecniche, motivazionali e ambientali. Poi sarà il campo a dirlo, ma le impressioni sono state complessivamente buone: entrata in punta di piedi ma con l’intenzione di mettere la sua impronta (con calma) anche tatticamente.
“Più possesso, più alti come squadra, più aggressivi a livello offensivo, più giocatori nell’area avversaria”
Difficile pensare che si possa andare a stravolgere il canovaccio nel giro di qualche giorno ma, da ciò che si è percepito in sala stampa, Vieira intende provare a dare una nuova faccia ai rossoblù. “Una maggiore animazione del gioco“, come ha detto lui, per la quale saranno determinanti i recuperi definitivi dei rientranti dall’infermeria.
Vitinha è un giocatore che il tecnico conosce per il suo passato in Francia, Messias è uno dei giocatori con maggiore qualità in rosa. Questi due nomi per rendere ancora più l’idea di quanto al Genoa servano più giocatori di qualità possibile, soprattutto se si vuole dare un’impronta diversa alla manovra.
E Balotelli? “Lo conosco molto bene, è una persona che mi piace, anche come giocatore: è importante e sa fare gol”. Il centranti italiano, tra l’altro, è stato il primo ad andare a trovare il suo nuovo allenatore al momento della firma. Insomma, parole che spazzano via le voci che sono circolate in questi giorni su una frizione tra i due.
La “confiance” e l’impatto ambientale
Questo è un aspetto su cui il Genoa sta lavorando molto in questi ultimi giorni (in francese, la fiducia). Il lavoro di Vieira nel breve periodo, da come si è percepito ieri e suggerisce la logica, è quello di entrare nella testa dei propri giocatori e infondere in loro serenità e convinzione. La “confiance” riguarda anche un concetto tattico: se si ha fiducia nel proprio ruolo, togliendosi di dosso le paure, il pallone può essere gestito in maniera migliore e l’indice di pericolosità non può fare altro che crescere. Non un compito semplice per una squadra che si fa molto trascinare sul piano emozionale, sia in positivo sia in negativo.
E il suo approccio iniziale in rossoblù si è basato molto sulla comunicazione. Così come davanti ai microfoni con un tono sempre molto calmo, qualche battuta e dei sorrisi “spazza tensione” ma che non fanno pensare alla sottovalutazione del momento. Anzi, è stata data molta importanza alla necessità di iniziare bene per costruire, sin dalla partita di domani contro il Cagliari.
Il pubblico del Luigi Ferraris è chiamato al sostegno della squadra dopo una settimana particolarmente difficile. Anche Vieira ne è consapevole: “Gilardino è stato un giocatore e allenatore importantissimo per tifosi e società, questo non si può cambiare mai. Per me arrivare in questa società è importante ed è importante l’unione tra tifosi è squadra. Io voglio entrare in questa famiglia e lavorare bene, con determinazione”.
Un messaggio di supporto lo ha voluto fare l’Associazione Club Genoani con un comunicato: “L’A.C. G-Associazione Club Genoani dà il benvenuto a Mister Patrick Vieira e gli augura buon lavoro, con l’auspicio che possa ottenere i migliori risultati nell’interesse suo, del club e di tutti noi Genoani. Domenica prossima è in programma una partita difficile e importante, pertanto riteniamo fondamentale sostenere i nostri giocatori e soprattutto Fabio Miretti che sta attraversando un momento complicato, per aiutarlo tutti assieme a superarlo. È nelle situazioni di difficoltà che la spinta eccezionale di noi tifosi genoani può risultare determinante. Forza Genoa, comunque, ovunque, sempre!”
Insomma, alla fine è proprio la “confiance” che può fare la differenza.