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Ex piscina Nico Sapio di Multedo, ripartono i lavori: 8 mesi per terminare il nuovo impianto sportivo

Il completamento dell'opera è stato affidato ad una cordata di imprese genovesi

Multedo comitato palestra

Genova. “L’abbandono immotivato del cantiere da parte dell’originario appaltatore, con lavorazioni non completate, ha comportato infiltrazioni d’acqua e danneggiamenti alle strutture e alle opere già eseguite e rischia di causarne ulteriori in caso di mancata ripresa dei lavori – per questo motivo, quindi – sussistono ragioni di urgenza e pubblico interesse a riaffidare il completamento dei lavori in oggetto in tempi rapidi e a ultimare l’impianto sportivo secondo il progetto iniziale”.

Con queste parole, scritte all’interno della determinazione dirigenziale del Comune di Genova pubblica in queste, riprendono i lavori all’interno del cantiere dell’ex piscina Nico Sapio di Multedo, destinata a diventare un nuovo palazzetto dello sport. L’amministrazione civica, infatti, dopo la rescissione unilaterale del contratto da parte della ditta appaltante, si è rivolta alla secondo classificata nella gara di affidamento del 2020. Fallita la trattativa, si è passati alla terza, vale a dire la cordata di imprese genovesi guidata da Cesag srl e Crocco Emanuele srl che ha accettato l’incarico.

La storia di questo cantiere, come è noto, è travagliata: dopo la gara di appalto del 2020, la data di fine lavori doveva essere maggio 2021, poi posticipata al 2023 per il subentro di varianti progettuali. L’appalto, dal valore di 3,2 milioni (iva esclusa), prevede la realizzazione di un impianto sportivo attrezzato per basket, volley, calcio a 5 e ginnastica. Poi il contenzioso tra Comune di Genova e il Consorzio Artigiani Romagnolo, titolare dell’appalto vinto grazie ad un ribasso del 28% sulla base di gara. Contenzioso che ha di fatto bloccato i lavori, arrivati a circa il 62%.

Multedo comitato palestra

L’impianto doveva essere pronto entro la fine del 2024, per celebrare anche a Multedo “Genova capitale europea dello sport”, ma già dalle prime settimane dell’anno, di fatto, i lavori sono rimasti al palo e gli unici movimenti visti all’interno del cantiere sono stati quelli relativi alla smobilitazione di alcuni macchinari. Da qui la protesta dei residenti, che lo scorso luglio hanno organizzato un flash mob per “inaugurare la palestra che non c’è”, incalzando le istituzioni a intervenire in quello che a tutti gli effetti stava diventando un buco nero nel cuore del quartiere.

Poi la trattativa con gli altri partecipanti della gara di appalto e infine l’accordo: secondo quanto stabilito dai vari sopralluoghi sul cantiere, restano da completare lavori per circa 1,3 milioni di euro, salvo eventuali criticità dovute all’abbandono della struttura agli elementi, che potrebbero fare lievitare ulteriormente i costi. Secondo le stime, i lavori dovranno essere completato entro 240 giorni dalla ripresa delle operazioni.

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