Genova. Un fulmine a ciel sereno, che ha lasciato increduli tutti i tifosi per modi e tempi. L’esonero di Alberto Gilardino arriva oltre la metà della sosta per le nazionali. Il mister aveva anche rilasciato interviste (l’ultima a Sport Mediaset due giorni fa) sulla scia dell’ottimismo del recupero di alcuni elementi importanti a partire da Bani. Invece oggi, nel primo pomeriggio, ha lasciato Pegli in auto, come riporta l’Ansa. L’allenatore ha rivolto un saluto ai cronisti in attesa ai cancelli mostrando, nonostante tutto, il pollice in alto. Lo ha preceduto su un’altra auto il suo vice, Gaetano Caridi. Se ne è andato da Pegli anche Dario Dainelli, che ha affiancato Gilardino per curare la parte difensiva. Un allenamento della squadra è previsto nel pomeriggio in vista della delicata gara di domenica con il Cagliari. Non è ancora chiaro chi lo dirigerà.
Chi ha deciso
La decisione pare sia arrivata dall’alto, da fuori Genova. Don Dransfield e Johannes Spors, rispettivamente l’ex capo del 777 Football Group e ora consulente in materia sportiva di A-Cap, compagnia assicurativa creditrice di 777 Partners che ha ormai assunto il controllo degli asset, e il Global Sports Director. Le motivazioni sono puramente tecniche, trapela da Villa Rostan, ma lo scoramento pare non sia solo tra i tifosi. Se esonero doveva essere c’erano momenti molto più calzanti per attuarlo. Il sentiment sui social è abbastanza univoco: incredulità, rabbia, paura per il futuro.
Gilardino, dopo un rinnovo pieno di gratitudine a fine stagione, ha più volte fatto presente senza peli sulla lingua la propria posizione nei confronti della dirigenza e del mercato fatto sinora con la cessione dei pezzi più pregiati e le carenze in alcuni ruoli mai colmate. Chissà che non sia stato questo aspetto a deteriorare i rapporti. Dopo 12 partite di campionato il Genoa ha 10 punti in classifica, frutto di 2 vittorie, 4 pari e 6 sconfitte.
Domenica partita delicata
Domenica al Ferraris arriva il Cagliari di Davide Nicola e il sostituto, che dovrebbe essere salvo colpi di scena Patrick Vieira, dovrà preparare la squadra in quattro giorni. Non il massimo per una partita delicatissima in chiave lotta per non retrocedere soprattutto avendo avuto una finestra temporale molto più ampia se l’orientamento era questo.
Tutti i nodi da sciogliere
L’inizio di stagione è stato complesso, ma Gilardino ha sempre fatto di necessità virtù anche con una sfilza di infortunati cercando di motivare i suoi ragazzi, che hanno sempre dimostrato di essere dalla sua parte. Il mister sembrava anche essere il profilo ideale per gestire l’arrivo di Balotelli, con cui aveva giocato assieme. Invece proprio Vieira era andato via dal Nizza per dissidi con il numero 45. Una bella gatta da pelare. “La sua mentalità non si addice ad uno sport collettivo come il calcio” aveva detto di lui.
Gilardino aveva inoltre saputo dare una certa compattezza alla squadra e soprattutto instillare quel dna Genoa di combattività e di non mollare mai. Il gioco offensivo è stato sempre il punto debole, ma alla fine i risultati sono quelli che contano e i quattro punti nelle ultime due partite sembravano aver messo al sicuro la panchina del mister.
Oggi invece la notizia che ha avuto l’effetto di un terremoto e che ha le caratteristiche dell’inspiegabile. E allora ecco le voci che, in assenza di certezze si autoalimentano verso possibili ulteriori dissidi interni per il mercato di gennaio, sulle lotte intestine tra l’a.d. Blazquez e il presidente Zangrillo, a cui Gilardino ha sempre espresso grande gratitudine. Come reagirà la squadra a questa sferzata è tutto da vedere.
Chissà se è stata l’emotività di rapporti deteriorati o il celebre algoritmo a sancire questo divorzio. I più ottimisti vedono in questa mossa un possibile spiraglio in chiave vendita del club. Solo il futuro potrà dire chi avrà avuto ragione in questo a suo modo storico 19 novembre 2024.