Allarme

Downhill selvaggio a Genova, l’idea del Comune: “Dissuasori sulle creuse per fermare i biker”

Interrogazione a Tursi: "Effetto emulazione dopo il Cerro Abajo, a rischio persone e animali". L'assessore Gambino: "Valutiamo azioni con la polizia locale"

downhill red bull genova slavik

Genova. Dissuasori sulle creuse, non solo all’imbocco ma anche lungo le mattonate, per impedire ai giovani ciclisti di praticare urban downhill selvaggio lungo i percorsi pedonali che scendono dalle alture al centro cittadino. È la soluzione ipotizzata oggi da Sergio Gambino, assessore comunale alla Sicurezza e alla Polizia locale, in risposta a un’interrogazione della consigliera Laura Gaggero di Fratelli d’Italia.

La consigliera punta il dito contro il Red Bull Cerro Abajo, evento sportivo seguito da migliaia di persone a Genova nel weekend del 19-20 ottobre: “Si sta assistendo all’emulazione dei ciclisti in tutte le ore del giorno e ora anche della notte, nella discesa in salita Emanuele Cavallo, creusa da sempre pedonale. Se da un lato la manifestazione ha saputo valorizzare la verticalità di Genova, purtroppo la presenza incontrollata di ciclisti che percorrono a tutta velocità verso valle la creusa mette a rischio i residenti e soprattutto animali, bambini e anziani. Chiedo quali provvedimenti la civica amministrazione intenda adottare per consentire la vivibilità della zona”.

In realtà non sono emuli sportivi: il problema c’è da quando ho iniziato a occuparmi di sicurezza e già sono arrivate segnalazioni, anche da parte del consigliere Aimé – ha risposto Gambino -. E non riguarda solo quella creusa, dato che quasi tutte sono interessate dalle discese di questi ragazzi, spesso di giovanissima età, che vengono giù sabato, domenica e nelle ore serali. La polizia locale, già da parecchio tempo, sta facendo sopralluoghi e presidi per mitigare un fenomeno che è impossibile da risolvere con un semplice presidio. Fino ad adesso, per fortuna, non ci sono state situazioni di danni a persone, ma dobbiamo cercare di prevenire“.

Quindi ecco la proposta: “Come polizia locale stiamo sollecitando le aree tecniche dei Municipi per realizzare a monte dei dissuasori, anche ripetuti lungo le discese, altrimenti basterebbe scavalcarli. Il problema è attenzionato, ma non di semplicissima soluzione e anche mettere i dissuasori può essere impedito dalla Soprintendenza, soprattutto in alcune creusa che devono rimanere aperte perché hanno il passaggio dei mezzi di soccorso e delle barelle e bisogna garantire anche il passaggio dei disabili. Ci sono diverse azioni da mettere in campo”.

Il rapporto tra Genova e questo sport estremo, diventato popolare negli ultimi anni, è sempre stato burrascoso. Un anno fa aveva fatto scalpore il video del campione Pedro Ferreira che si lanciava a folle velocità in scalinata Montaldo, sollevando fiumi di critiche per la pericolosità della pratica e anche per il possibile effetto emulazione in assenza delle necessarie condizioni di sicurezza. A maggio nuove polemiche in Castelletto, ma in quel caso si trattava di uno spot proprio per l’evento Red Bull. E poco prima della manifestazione di ottobre diversi malumori si erano diffusi tra gli abitanti delle creuse chiuse al transito per il timore di finire barricati in casa durante la gara, eventualità scongiurata poi dagli organizzatori.

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