Genova. Sull’istituzione del consiglio superiore per la sanità della Liguria, l’organismo che – insieme a quattro esperti – affiancherà l’assessore alla Sanità regionale nella definizione di strategie per migliorare il sistema sanitario ligure, interviene il comitato Famiglie senza cure.
Il portavoce Marco Macrì, che da tempo si batte per i diritti alle cure pubbliche delle famiglie con bambini disabili, stila un elenco degli aspetti poco convincenti relativi alle scelte del neopresidente della Regione Liguria Marco Bucci.
Il consiglio superiore della sanità regionale sarà coordinato dall’epidemiologo Matteo Bassetti. Ne fanno parte Salvatore Alongi, Eleonora Arboscello, Giada Bardelli, Lucia Del Mastro, Sergio Ferraro, Alessandro Gastaldo, Anna Maria Gatti, Tiziana Lazzari, Luigi Martinelli, Claudio Mazzola, Italo Porto, Antonello Ranise, Barbara Rebesco. Queste figure saranno a disposizione a titolo gratuito.
Oltre al “consiglio”, quattro esperti affiancheranno l’assessore Massimo Nicolò: sono Enrico Castanini, tuttora direttore generale di Liguria Digitale dopo esserne stato anche amministratore unico, l’assessore uscente Angelo Gratarola, medico anestesista ormai in pensione, che si occuperà della farmaceutica, Luciano Grasso, altro manager legato personalmente a Bucci, e Santiago Vacca, attualmente amministratore unico di Genova Parcheggi, che curerà gli aspetti economici e amministrativi.
“Sono emersi alcuni dubbi sulla rappresentatività e l’equilibrio delle competenze dei membri scelti – dice Marco Macrì a nome di Famiglie senza cure – la composizione del gruppo dei “saggi” appare orientata prevalentemente verso la medicina per adulti. Non vi è alcun rappresentante della pediatria, disciplina cruciale per affrontare i bisogni sanitari specifici dei pazienti più giovani. Questa mancanza solleva dubbi sulla capacità del gruppo di rappresentare e comprendere le esigenze di bambini e adolescenti, una fascia di popolazione che richiede attenzioni e competenze mirate”.
Macrì sottolinea anche l’assenza di neuropsichiatri e psichiatri: “Nonostante la crescente rilevanza delle problematiche neuropsichiatriche e psicologiche, nessun neuropsichiatra o psichiatra è stato nominato tra i saggi. Ciò lascia un vuoto per quanto riguarda le competenze necessarie a supportare i pazienti con disabilità, malattie rare, problematiche oncologiche pediatriche, disturbi alimentari e comportamenti autolesionistici o aggressivi. La mancanza di queste figure rende difficoltoso un approccio completo e inclusivo alla salute mentale e fisica dei pazienti più vulnerabili proprio in un momento dove la statistica vede in aumento il bisogno”.
Suscita perplessità la presenza di un medico estetico e privato: “E attivo prevalentemente nel settore privato, Casa della Salute, questa scelta sembra distante dalle necessità sanitarie urgenti della popolazione e solleva interrogativi sull’utilità di tale figura nel contesto di un gruppo di esperti che dovrebbe prioritizzare il benessere pubblico e la salute collettiva”.
“Un team di esperti completo dovrebbe rappresentare tutte le principali aree mediche e includere competenze multidisciplinari, assicurando un approccio olistico alla sanità. La mancanza di rappresentanti per le categorie pediatriche, neuropsichiatriche e per le problematiche specifiche dei pazienti con esigenze particolari lascia spazio a perplessità e a una riflessione sulla reale rappresentatività delle figure nominate. Siamo sicuri che sia una rivoluzione e non una spartizione?”, conclude Macrì.