Genova. Continua a infiammarsi lo scontro a distanza – per ora – tra famiglie e amministrazione comunale sul tema dei servizi dell’infanzia, a seguito di un inizio di anno scolastico caratterizzato, come i precedenti, da diverse difficoltà a garantire la presenza del numero di insegnanti congruo per garantire il servizio, anche in caso di assenze e malattie del personale. Una situazione che in queste settimana ha creato molto disagi per le famiglie, costrette a trovare alternative all’ultimo minuto.
Dopo il flash mob notturno che ha visto un particolare Babbo Natale portare simbolicamente del carbone sotto Palazzo Tursi, la sede del Comune di Genova, e il contestuale lancio della raccolta firme-appello per chiedere un aumento di risorse e una maggiore cura del servizi 0-6, il gruppo di genitori lancia la mobilitazione per portare sotto il municipio la propria protesta: “Martedì 26 novembre è stata indetta un’assemblea sindacale, molti nidi e scuole d’infanzia non potranno garantire il servizio pomeridiano e molte famiglie dovranno arrabbattarsi per gestire l’ennesimo disservizio – si legge nella nota stampa diffusa questa mattina – Consci del fatto che la responsabilità di tali disservizi non è dei lavoratori ma dell’amministrazione locale, che ancora non ha ancora garantito soluzioni concrete al problema, ci sembra il momento giusto per portare le 800 firme raggiunte dalla petizione direttamente in Comune”.
“Ogni martedì si svolge il Consiglio Comunale dalle h.14.00 e chiederemo di essere ascoltati – chiude il comunicato – Se le scuole saranno chiuse per colpa del Comune, il Comune sarà la nostra scuola. Portiamo una merenda da condividere e il nostro meraviglioso e insopportabile chiasso dalle 14.00 davanti a Palazzo Tursi”.