Sociale

Carcere di Marassi, sovraffollamento al 130%: la metà dei detenuti è in attesa di giudizio

E' la denuncia dell'associazione Nessuno Tocchi Caino che ha organizzato un'assemblea pubblica e una visita dedicata a istituzioni, politici e figure garanti

Generico novembre 2024

Genova. In Italia la media di sovraffollamento delle carceri è del 120%. Significa che a fronte dei posti disponibili ci sono più detenuti del previsto. Nel carcere genovese di Marassi quel dato è anche più alto: 130%. Marassi ospita 684 detenuti rispetto a una capienza massima di 550 posti. Di questi, 317 persone sono in attesa di giudizio definitivo e la loro custodia in carcere è quindi cautelare.

Sono gli aspetti su cui l’associazione Nessuno Tocchi Caino ha invitato istituzioni e politica genovese a riflettere, oggi, con un triplo appuntamento presso la casa circondariale. Al mattino una visita nel penitenziario, con l’incontro sia con la direttrice Tullia Ardito sia con alcuni detenuti. Poi, al pomeriggio, l’assemblea pubblica dell’associazione, presso il teatro dell’Arca (interno al carcere) con la presentazione del libro “La fine della pena”.

Alle iniziative hanno partecipato alcuni consiglieri comunali genovesi, Arianna Viscogliosi (Misto-Italia Viva), Davide Patrone e Simone D’Angelo (Pd), Francesca Ghio (Rossoverde), oltre ai garanti dei detenuti di Regione e Comune, Doriano Saracino e Stefano Sambugaro, la presidente della Camera penale Fabiana Cirio e referenti delle associazioni Luca Coscioni e Nessuno Tocchi Caino.

Negli ultimi mesi nel carcere di Marassi sono avvenuti diversi episodi di violenza, ma anche morti suicide – l’ultima nel giugno scorso – situazioni spesso raccontate dai sindacati di polizia penitenziaria che sottolineano il basso numero di operatori a fronte di un sovraffollamento cronico.

Le associazioni Luca Coscioni e Nessuno Tocchi Caino si concentrano invece sulla funzione rieducativa dei penitenziari. Recentemente in Comune a Genova c’è stata una commissione consiliare (chiesta dai Rossoverdi) sui percorsi di riabilitazione di detenute e detenuti. Alcune iniziative esistono, dai laboratori di cucito presso il carcere di Pontedecimo ai corsi di panificazione fino al teatro dell’Arca, ma sono insufficienti e poco finanziati.

“Il sovraffollamento delle carceri, che lo pseudo ‘decreto carceri’ del ninistro Nordio finge di voler combattere e che comunque viene vanificato dall’introduzione di nuovi reati penali, è una problematica contro la quale Italia Viva combatte con più determinazione, come dimostrano anche le battaglie parlamentari condotte dall’Onorevole Roberto Giacchetti e dal Senatore Ivan Scalfarotto”, dice Arianna Viscogliosi, insieme al consigliere del municipio Medio Levante Matteo Furia, anche lui presente alla visita.

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