Genova. Una sacco di carbone svuotato davanti al portone di Palazzo Tursi con insieme una lettera, firmata da un Babbo Natale particolare che “striglia” a suo modo l’amministrazione civica per le mancanze sui servizi per l’infanzia: “Anche quest’anno prometti di essere più buono. Dall’anno prossimo”.
Questo è il “flash mob” compiuto la scorsa notte davanti alla sede del municipio genovese. Il volantino, oltre alla sorniona firma di Santa Claus, riporta il link per una petizione on line lanciata da alcuni “Genitori e solidali servizi 0-6” e nel giro di poche ore ha già raccolto centinaia di firme. Il testo che accompagna la raccolta firme sintetizza il nocciolo della vertenza: “Scriviamo per denunciare la disastrosa situazione dei servizi educativi 0-6 del Comune di Genova – scrivono facendo riferimento alla mancanza di insegnanti e gli insufficienti posti negli asili nido comunali – Come genitori vogliamo esprimere la nostra solidarietà alle maestre e maestri che in questo periodo stanno rivendicando diritti per il loro posto di lavoro ma anche per il mantenimento di un servizio di qualità per i nostri figli e le nostre figlie“.
“Siamo preoccupati, oltre che affaticati dal costante disservizio che ci obbliga a praticare soluzioni di emergenza spesso non economicamente sostenibili da tutti e tutte – continua il comunicato – chiediamo risposte e soluzioni praticabili in tempi brevi per avere maggiore attenzione alla qualità del servizio educativo che quindi necessità di strutture, fondi e personale adeguati; un incremento dei posti disponibili negli asili nido atti a soddisfare le necessità di tutti e tutte e un incremento dei dipendenti in modo tale da evitare sovraccarichi lavorativi per chi è presente o sospensione del servizio in caso di assenze non sostituibili”.
Il concetto è ripreso anche dal volantino attaccato nella notte sul varco di ingresso di Tursi: “Ho visto come hai speso i soldi – dice “Babbo Natale” rivolgendosi all’amministrazione civica – tappeti rossi, tricapodanni, festa del jeans, orde di vigili e grandi opere inutili. Hai promesso di assumere di assumere nuovi insegnanti e aumentare i posti nei nidi ma non lo hai fatto. Anche se a Tursi non c’è il camino, il modo di portarti il carbone lo troviamo lo stesso“.
La vertenza lanciata dal gruppo di genitori tocca anche alcuni temi più prettamente sindacali che in queste ore si stanno muovendo sottotraccia: “Registriamo con stupore la sospensione dello stato di agitazione in quanto ad oggi nessun risultato certo è stato raggiunto – si legge nel testo della petizione on line – Gli impegni concreti e risolutivi promessi, nell’incontro con il Prefetto e il Comune del 13 novembre, dovrebbero essere già ad oggi calendarizzati e dettagliati nelle procedure e negli investimenti, per essere credibili. Lo sciopero rappresenta un onere economico per chi lo pratica e organizzativo per le famiglie. Come genitori siamo pronti a sostenere questa lotta perché condivisa e necessaria, purché essa porti a dei risultati concreti“.