Genova. Subito prima di ricevere le due coltellate Rosario Ventura, il capotreno aggredito ieri a Genova, ha tirato fuori da una tasca un piccolo manganello telescopico mostrandolo ai due giovani senza biglietto. Forse voleva in questo modo convincerli ad allontanarsi. A quel punto Alshahhat Fares Kamel Salem ha tirato fuori il coltello e lo ha colpito due volte, alla spalla e al braccio lasciandolo a terra in un lago di sangue.
Secondo le prime testimonianze il ferroviere non avrebbe comunque brandito l’arma né tantomeno colpito i ragazzi. Per questo il possesso dell’arma impropria da parte di Ventura non costituirebbe comunque un’attenuante alla violenza dei due ragazzi. Violenza cominciata sul treno alla richiesta dei biglietti e finita sulla banchina dopo che Ventura ha fatto fermare il convoglio per far scendere i due ‘portoghesi’. Lui stesso ha raccontato del manganello ai carabinieri dopo essere stato dimesso con i punti alla spalla e una prognosi per fortuna di soli 14 giorni. “Ero già stato aggredito in precedenza – ha spiegato ai militari dell’Arma – e per questo lo portavo con me”. (Qui lo sfogo della moglie del capotreno per un lavoro sempre più rischioso). Da Trenitalia intanto arriva la conferma che non vi è da parte dell’azienda alcuna dotazione di manganelli né disposizione in tal senso.
La pm Sabrina Monteverde ha ricevuto questa mattina gli atti dai carabinieri e nelle prossime ore chiederà la convalida dell’arresto del 21enne per lesioni aggravate e resistenza. La ragazza invece, che ha solo 15 anni, è stata denunciata a piede libero. Secondo quanto emerso Alshahhat è stato trovato con ancora in mano il coltello insanguinato, mentre aveva i vestiti puliti. Era la maglietta della fidanzatina ad essere sporca di sangue. Le testimonianze, tra cui quella della collega di Ventura, sarebbero concordi tuttavia nel riportare il fatto che è stato il 21enne a colpire il capotreno.
Tutto era cominciato a bordo del convoglio quando sul regionale per Busalla, all’altezza della stazione di Rivarolo, il capotreno aveva chiesto ai due giovani il titolo di viaggio. Gli avrebbe addirittura proposto di comprarlo a bordo treno evitando così la multa. La scena aveva scatenato l’ira di qualche passeggero che lamentava che i due ragazzi, pendolari su quella tratta, non facevano mai il biglietto. A quel punto la situazione è degenerata.
La ragazzina se l’è presa con il capotreno prendendolo a sputi e forse colpendolo anche con uno schiaffo. E anche il 21enne, che fino a quel momento non aveva alzato lo sguardo dal telefono, si era infuriato sputando a sua volta contro una passeggera. A quel punto i due erano stati fatti scendere. Poi sulla banchina la lite sarebbe proseguita fino all’accoltellamento, ripreso anche dalle telecamere di sicurezza della stazione.
Secondo quando accertato dai militari i due giovani vivono a Busalla, insieme alla mamma italiana della 15enne, il cui padre, egiziano, invece non abita più con loro. Da qualche tempo con loro vive invece il 21enne Alshahhat che è regolare sul territorio e fa il barbiere. Ha un paio di denunce per droga e lesioni, ma è formalmente incensurato.
Oggi il 21enne, detenuto nel carcere di Marassi ha incontrato il suo avvocato, Barbara Squassino: “Non ho ancora visto gli atti e preferisco non rilasciare commenti in questa fase, almeno fino alla convalida” dice la legale ma alla domanda circa il manganello mostrato dal capotreno non si mostra stupita. Si tratta di un elemento di cui ha certamente parlato con il suo assistito che quando sarà fissata l’udienza di convalida potrà decidere se rispondere alle domande di pm e giudice per raccontare la sua versione dei fatti.