Genova. “Il recente accoltellamento di un capotreno, avvenuto nella nostra provincia, riporta drammaticamente all’attenzione pubblica la questione della sicurezza nei treni e nelle stazioni”. A dichiararlo è Salvatore Artale, segretario generale provinciale del sindacato di polizia Silp Cgil di Genova, che sottolinea come “tale episodio evidenzi non soltanto il grave rischio per gli operatori, ma anche il profondo malessere del sistema della sicurezza ferroviaria”.
“Denunciamo da tempo il depauperamento della specialità della polizia ferroviaria, che è ormai un’emergenza sotto gli occhi di tutti,” afferma Artale. “La grossa carenza di personale è evidente e attualmente nella provincia di Genova sono dislocati solamente 86 operatori. Per rispondere in modo efficace ai bisogni reali di sicurezza, ne servirebbero almeno altri 30-40.”
A Genova, le conseguenze di questa situazione sono amplificate dall’operazione “alto impatto”, attuata per aumentare la presenza sul territorio, ma che di fatto non risolve i problemi reali relativi alla sicurezza. “Tali interventi, sebbene benintenzionati, distolgono risorse cruciali da servizi essenziali come le scorte treno, incidendo soprattutto sui treni Regionali, che sono tra i più frequentati dai lavoratori e dai pendolari”, continua Artale.
Con l’imminente rafforzamento e l’aumento di importanza della stazione di Sampierdarena, si prospettano ulteriori problematiche legate alla sicurezza. “Senza adeguati rinforzi di organico – avverte il segretario – ci troveremo ad affrontare rischi maggiori, con il personale attuale già sottoposto a enormi stress e responsabilità.”
Il Silp Cgil di Genova fa appello ancora una volta a tutte le istituzioni competenti ed in particolare al Viminale affinché si prendano seriamente in considerazione le richieste di potenziamento della polizia ferroviaria e si attuino interventi mirati per garantire la sicurezza di tutti, operatori e cittadini.