Genova. Lanci di bombole di gas ieri intorno alla mezzanotte nella sesta sezione del carcere di Marassi, dove alloggiano detenuti in isolamento provenienti dal Piemonte. Il personale di polizia penitenziaria è dovuto intervenire in tenuta antisommossa. Un agente e un ispettore sono rimasti feriti e sono stati trasportati al pronto soccorso, dimessi entrambi con una prognosi di una settimana. A darne notizia è Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa Polizia penitenziaria.
Non è tutto: in data 12 novembre un detenuto 28enne di origine tunisina in prima sezione ha tentato il suicidio tramite impiccamento. Staccato dal cappio, è stato portato al pronto soccorso dove si trova tuttora in rianimazione. Episodio analogo alla Spezia.
“Del resto, con 62.110 reclusi presenti a livello nazionale a fronte di meno di 47mila posti disponibili, sono ben oltre 15mila i detenuti in sovrannumero, cui fa da contraltare una penuria di agenti per oltre 18mila unità – ricorda Pagani – A ciò si aggiungano 3mila aggressioni alla polizia penitenziaria, turni di servizio e carichi di lavoro massacranti e si ha la rappresentazione plastica di quanto le carceri versino in condizioni disastrose e non dignitose per un paese che voglia dirsi civile”.
“Urgono provvedimenti deflativi della densità detentiva, vanno tangibilmente potenziati gli organici della polizia penitenziaria, necessita garantire l’assistenza sanitaria e psichiatrica, vanno avviate riforme strutturali per reingegnerizzare l’intero apparato d’esecuzione penale e, particolarmente, quello inframurario”, conclude Pagani.