Tensione

Il Consiglio comunale vota l’incompatibilità di Bucci, ma in aula scoppia ancora la bagarre

Espulso Ceraudo (M5s) furioso col presidente Cassibba: "Vergognati, non fai parlare un consigliere eletto". D'Angelo: "Peggio di Bucci in Regione c'è solo Piciocchi in Comune"

Genova. Via libera all’unanimità in Consiglio comunale alla delibera con cui si contesta la “sopravvenuta condizione di incompatibilità” del sindaco Marco Bucci “in seguito alla sua elezione a presidente della Regione”.

Ora il primo cittadino ha dieci giorni di tempo per formulare osservazioni o per eliminare la causa di incompatibilità, altrimenti l’aula ne prenderà atto con una seconda votazione e la settimana successiva, probabilmente il 3 dicembre, verrà votata la decadenza. Da quel giorno l’amministrazione passerà ufficialmente nelle mani del vicesindaco Pietro Piciocchi in qualità di facente funzioni fino allo svolgimento delle nuove elezioni.

Ma in aula il clima resta bollente dopo gli episodi della settimana scorsa. Prima della votazione è stato espulso Fabio Ceraudo del Movimento 5 Stelle. Il consigliere avrebbe voluto intervenire in coda ai colleghi di opposizione e di maggioranza, ma non risultava prenotato nel sistema elettronico quando il presidente Carmelo Cassibba ha dichiarato conclusa la discussione. L’esponente pentastellato ha protestato lamentando un malfunzionamento del dispositivo ma non è stato ascoltato, così è andato su tutte le furie: “Vergognati, non fai parlare un consigliere eletto”, ha detto rivolgendosi ad alta voce a Cassibba. Poi, minacciato di espulsione, ha rincarato la dose: “Cacciami, cacciami” e il presidente non ha potuto far altro che invitarlo a uscire. Tutta la minoranza, in segno di solidarietà, aveva deciso in un primo momento di non partecipare al voto, aggiungendo in seguito le proprie espressioni a favore della delibera, che risulta quindi approvata con 36 voti (Ceraudo escluso dal conteggio dei presenti).

“Il capogruppo della Lista Rossoverde, Filippo Bruzzone, parla di “giorno di liberazione da un’amministrazione che ha gestito la cosa pubblica con prepotenza, nei confronti di chi ha meno e tutelando chi ha già molto. Dobbiamo liberare la città da una visione di questo tipo perché le istituzioni sono di tutti. Ci aspetteranno sei mesi molto complicati, dove si tenterà di rimediare all’irrimediabile”.

“C’è solo uno scenario peggiore di immaginare Bucci alla guida Regione, immaginare Piciocchi alla guida del Comune – ha attaccato durante il dibattito il capogruppo del Pd Simone D’Angelo -. Lei ha un grande potere quasi assoluto. Chi vi conosce vi evita”. “La minoranza continua a non essere rispettata – ha accusato Cristina Lodi di Azione -. Spero che il vicesindaco Piciocchi, che prenderà le redini dell’amministrazione, riconduca quest’aula a una condizione che consenta di lavorare”. Secondo Filippo Bruzzone, capogruppo della Lista RossoVerde, è “un giorno di liberazione da un’amministrazione che ha gestito la cosa pubblica con prepotenza, nei confronti di chi ha meno e tutelando chi ha già molto”.

Elogi all’amministrazione di Bucci sono arrivati invece da Federico Bertorello, capogruppo della Lega, e dalla consigliera Tiziana Notarnicola di Vince Genova, che si è commossa durante l’intervento: “Ringrazio il sindaco per questi sette anni di amministrazione, lo potremmo definire il neo-rinascimento genovese”.

 

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