Genova. Marco Bucci, sindaco-presidente, vuole ripartire da dove Giovanni Toti si era fermato e portare a conclusione il progetto di inserire le figure dei sottosegretari a supporto della giunta regionale.
“Sette assessori sono proprio pochi, io ho bisogno di gente che lavori, di risorse per arrivare agli obiettivi, ci sono una marea di deleghe, per questo pensiamo di adottare il sistema dei sottosegretari anche per la Regione Liguria così come accade già altrove, ad esempio in Lombardia”. L’ipotesi di una nuova architettura è stata introdotta dal sindaco a margine del consiglio comunale di Genova.
I sottosegretari regionali, già una realtà in Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, erano parte del programmi del secondo governo Toti. Per averli la Liguria avrebbe dovuto procedere a una modifica dello statuto e quindi a una doppia votazione in consiglio regionale. Il passaggio amministrativo si era bloccato tra una votazione e l’altra. Il progetto, che avrebbe anche permesso di “dare il contentino” a Forza Italia, che non aveva avuto rappresentanza in giunta, si era arenato.
Ma a Bucci l’ipotesi non solo piace, la trova necessaria, anche all’indomani della prima riunione con i partiti di maggioranza sulla composizione della giunta. “Andrà approvata una legge regionale per avere i sottosegretari – spiega Bucci – ma certamente ci sarà anche bisogno di rafforzare gli assessorati, li dobbiamo vedere uno a uno, tra direttori e altri che lavorano, anzi, alcuni assessorati sono proprio da ripensare”.
Da Bucci bocca cucitissima sull’esito della riunione di ieri. Impossibile capire se i partiti abbiano tentato una pressione o se la fase sia stata solo interlocutoria. “Sono tutti felici”, taglia corto. Sul fatto che possa tenere per sé una delega pesante come quella dell’assessorato alla Sanità, Marco Bucci dice: “Ne devo tenere già uno”. E quando qualcuno gli chiede se sia il Bilancio, risponde: “B, come Bucci”, come già filtrato da alcune indiscrezioni di stampa.
Parlando di Sanità, uno degli scenari dell’ultima ora è che la delega, difficile e scomoda, possa essere attribuita a un “tecnico”, una figura esterna, ma in quota a un partito e nella fattispecie a Fratelli d’Italia. Uno dei nomi circolati già all’indomani della vittoria alle urne era quella di Massimo Nicolò, primario di oftalmologia, già vicesindaco e assessore alla Sanità durante il Bucci 1 e attualmente presidente dell’associazione Amici del Festival della Scienza.
Sempre secondo indiscrezioni Marco Scajola (Forza Italia) potrebbe dover gestire la delega ai Trasporti e Simona Ferro (Fratelli d’Italia) quella al Lavoro, deleghe che al momento sono appaiate sotto lo stesso assessorato.
In genere secondo Marco Bucci le deleghe sono da riorganizzare. Tre, in particolare. “Una va fatta ex novo ed è quella alla blue economy, ma dobbiamo lavorare anche a quella sulle infrastrutture che è importantissima perché sotto quella ci rientrano i project manager, i commissari, per fare un esempio, gli ospedali li fa le infrastrutture non la sanità, e poi quella all’entroterra, a cui vorrei trovare un nome diverso, un ambito che non riguarda solo agricoltura o piccoli borghi, ma anche gestione del rischio idrogeologico o grandi comuni molto estesi”.
Sullo sfondo di tutti questi ragionamenti, un piccolo particolare non facilmente trascurabile: Marco Bucci non è ancora stato proclamato presidente della Regione Liguria dalla Corte d’appello. La proclamazione era attesa la settimana scorsa, poi ieri, ma ancora niente. “Potrebbe essere anche stasera, ma non sappiamo nulla”, dice il sindaco.
Passeranno quindi almeno due o tre settimane prima che si completi l’iter che porterà al decadimento del sindaco di Genova ma questo non dovrebbe rallentare troppo i lavori: “Appena scatta la proclamazione mi trasferisco in Regione – dice – e apriamo gli uffici, definiamo il capo di gabinetto, iniziamo a lavorare, il mio staff? E’ presto per dirlo ma in Regione ci sono molti più risorse a disposizione”.