Genova. “La notizia della conclusione delle operazioni di ricerche è stato un colpo al cuore benché fosse ormai attesa, si apre un scenario di lunga attesa, incertezza, straniamento, difficoltà. Resta la consapevolezza che ogni responsabile, operatore o volontario delle operazioni si è speso non solo competenza ma anche con un partecipazione profondamente umana, solidale e generosa; ho ricevuto abbracci, strette di mano o sguardi pieni di empatia e calore“.
A parlare è Lucia Ferrari, moglie di Davide Violin, il ristoratore disperso da sabato scorso dopo essere stato portato via dalla piena del rio Lissuolo, ad Arenzano, durante la terribile ondata di maltempo. Lucia Ferrari aveva aperto anche un bistrot insieme al sommelier 62enne, figura stimata e conosciuta da tutti. E ancora più conosciuta, ad Arenzano, è Lucia Ferrari, assessora all’Ambiente in Comune ad Arenzano.
“Davide come era solito fare ha tirato fuori il meglio di tutti noi. Ha fatto casa e famiglia di un paese dove a volte tutto corre veloce. Amici e famigliari mi hanno riempito di cure e premure e continuano a farlo. La comunità mi ha dimostrato un enorme affetto. Prendiamoci cura di noi e degli altri ogni istante perché a volte un’onda può cancellare tutto in un battito di ciglia“, scrive.
Lucia Ferrari ha ringraziato, con un messaggio, “le amministrazioni comunali di Arenzano e Cogoleto con i loro tecnici e operatori, i Vigili del Fuoco, Carabinieri, la Capitaneria di Porto, la Protezione Civile, La Croce Rossa Croce d’Oro, le dott.sse della Sipem per il supporto psicologico, le associazioni del territorio, gli amici, i parenti, le mie preziose collaboratrici, clienti, fornitori, colleghi e conoscenti, chiunque abbia messo cuore in questa tragedia che non è solo nostra. Menzionarvi tutti sarebbe impossibile. Col cuore da parte delle nostre famiglie unite dall’amore per Davide e dal dolore della sua perdita“.
Ricerche sospese ufficialmente dopo una settimana
Quasi una settimana dopo l’ondata di maltempo che ha colpito il ponente di Genova, i vigili del fuoco, in accordo con la prefettura, nella sera di giovedì 31 ottobre hanno annunciato che le ricerche di Davide Violin sono state sospese.
Per diversi giorni e notti i vigili del fuoco, il soccorso alpino, i carabinieri e i sommozzatori, insieme a tanti volontari, sono stati impegnati a battere a tappeto le rive del torrente Lerone, in cui il Lissolo sfocia, e i fondali del mare.
Le ricerche sono state sospese dopo che nulla è stato trovato se non l’auto del 62enne, distrutta, e sulla quale, probabilmente, lui non era neppure riuscito a salire. Prima di sparire nel nulla Davide Violin aveva inviato alla moglie alcune foto del torrente, appena scattate.
Secondo alcuni esperti, il corpo di Violin sarebbe stato trascinato in mare, al largo e, in base alle correnti del periodo, potrebbe essere recuperato tra settimane, se non mesi, nella zona di Mentone, in Francia.