Scontro

Vendita stadio, Bucci prova a spegnere le polemiche: “Priorità alle squadre genovesi, ma obiettivo restano gli Europei del 32”

"Dobbiamo pensare anche ai genovesi e all'obiettivo di far parte del grande evento calcistico". Ma l'opposizione incalza: "Gestione dei beni pubblici opaca"

stadio marassi ferraris

Genova. “Ad aprile ho detto che avremmo accettato qualunque offerta: oggi ne abbiamo una dal privato, una dal Genoa e una promessa di offerta in un mese dalla Sampdoria. Noi daremo la priorità ovviamente alle squadre, nel momento in cui si dovessero mettere d’accordo, avanti dritti”.

Con queste parole il sindaco Marco Bucci commenta la vicenda dello stadio Luigi Ferraris, oggetto in queste ore di un forte scontro politico sulla sua vendita. Vendita che ha subito qualche battuta di arresto: “Priorità alle squadre genovesi ma dobbiamo pensare ai genovesi – conclude Bucci – l’obiettivo principale è poter partecipare alla gara per la scelta degli stadi dell’Europeo di calcio del ‘32. Per questo diciamo per Natale devo avere qualcosa in mano”.

In mattinata il Partito Democratico aveva criticato la gestione di questo delicato “fascicolo” da parte della giunta: “Grazie all’intervento del PD e di Andrea Orlando, il Comune ha dovuto smentire il vicesindaco Piciocchi che aveva annunciato il rigetto delle offerte di Genoa e Sampdoria per la gestione dello Stadio – ha scritto
Simone D’Angelo – Siamo lieti che le polemiche sollevate e probabilmente le imminenti elezioni regionali abbiano convinto il Comune ad usare prudenza, e a prendere tempo per una riflessione più approfondita sul futuro del Luigi Ferraris”

“Non abbasseremo la guardia, continuiamo a chiederci come sia possibile che a procedura aperta il vicesindaco si permetta di annunciare in televisione la preferenza per uno dei concorrenti, dichiarando candidamente di averlo sollecitato a partecipare. Purtroppo questo è possibile, quando la gestione dei beni pubblici è opaca e lontana dagli interessi dei cittadini- ha poi concluso il consigliere dem – Come il quartiere privato del waterfront costato oltre 160 milioni di risorse pubbliche, o il Palasport costato 27 milioni senza che possa essere omologato per le grandi competizioni. Non permetteremo che succeda lo stesso per lo Stadio”

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