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Spediporto

Seconda giornata

Spediporto, la Liguria (e l’Italia) sempre più vicine alla Greater Bay Area

Predisposto un tavolo permanente per i business tra Genova e Hong Kong

Generico ottobre 2024

Genova. La seconda giornata di “Liguria Trade and Investment Forum”, organizzato da Spediporto in collaborazione con Clickutility Team e il supporto di Shenzhen European Office ha sancito una sempre maggior vicinanza tra Genova, la Liguria, l’Italia e la Greater Bay Area, tanto che è stato proposta la costituzione di un tavolo permanente che lavori a possibili business con Hong Kong. Il tema dei possibili business ha riempito la Sala Arazzo di Fondazione Carige per un incontro dagli alti contenuti per lo spessore dei relatori.

Dopo il saluto del vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi, presente in Estremo Oriente mesi fa con la delegazione organizzata da Spediporto, il console italiano Carmelo Ficarra e Mario Boselli, Chairman di Italy China Council Foundation, hanno sottolineato la centralità di Hong Kong nello scenario economico internazionale mentre Paola Bellusci, Direttrice dell’Italian Chamber of Commerce ha ricordato l’importanza di quest’area per l’export italiano.

Ottimista per un futuro di rapporti stretti anche il Presidente di Liguria International Carlo Golda mentre Alessandro Zadro, ricercatore di Italy China Council Foundation ha delineato lo “stato dell’arte” dell’economia cinese dove si registra, in questo momento, un calo dell’export e una spinta a rilanciare i consumi interni mentre, sotto il profilo occupazionale, in sofferenza sono soprattutto i più giovani.

Ma cosa può offrire le Greater Bay Area? Yudan Zang, dell’Ufficio Relazioni Internazionali del Distretto di Nansha, ha invitato le aziende italiane (e liguri) a investire nella zona come già altre imprese del nostro paese hanno fatto negli ultimi 20 anni ed ha lanciato un appello al porto di Genova definito “interessantissimo”. E Chris Lo, Direttore per l’Europa di HKTDC ha rafforzato il concetto, con i dati sugli investimenti(4,5 trilioni di dollari, in buona parte stranieri), supportati da agevolazioni fiscali e sottolineando anche l’attenzione verso l’innovazione (a Hong Kong ospitate 4200 start up). Al di là del quadro economico, interessante il contributo di Wang Ban, rappresentante per l’Europa di Shenzhen, che ha ricordato come la città, nata nel 1979, abbia “20 milioni di abitanti e un’età media di appena 32 anni”. Come dire, uno sguardo verso il futuro.

La tavola rotonda conclusiva ha fornito ulteriori spunti a cominciare da Giampaolo Botta, Direttore Generale Spediporto che ha fortemente voluto il convegno e che ha sottolineato il significato dell’unità d’intenti: “Piccole e medie imprese – ha detto Botta – si aggreghino, in modo da poter offrire i loro servizi ai mercati orientali. La ZLS in dirittura d’arrivo? Un altro elemento davvero importante per i rapporti con i partner orientali”.

Su come approcciare questi mercati Francesco Vitali di Deloitte e Vice Presidente della Camera di Commercio italiana di Hong Kong e Macao è stato chiaro: “per investire qui bisogna presentarsi come sistema, essere preparati. Ci sono molti settori sui quali si può operare, dall’hi-tech all’automotive, dalla moda all’alimentare fino alla green economy; il tutto approfittando anche di importanti agevolazioni fiscali”.

Altri scenari sono stati descritti da Alessandro Pedrinoni, anch’esso della Camera di Commercio Italiana a Hong Kong che ha parlato di una “governance molto efficiente”, mentre Stefano De Paoli, che lavora per il Dipartimento governativo di Hong Kong che assiste le imprese interessate ad investire, oltre a lanciare l’idea del tavolo permanente ha lanciato un appello: “imprese liguri, genovesi, aprite fisicamente un vostro ufficio in Hong Kong. E’ quella vera opportunità”. Una parola, opportunità legata alla Greater Bay Area, ribadita e rafforzata da Riccardo Fuochi, Presidente dell’Associazione Italia Hong Kong che ha chiuso i lavori del convegno.

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