Genova. I lavori per lo scolmatore del Bisagno, alla luce dell’attuale situazione operativa del cantiere, finiranno nella metà del 2026. E ad oggi, secondo quanto riferito dalla Regione Liguria, lo stato di avanzamento è fermo al 19% dell’importo contrattuale. È quanto ha confermato la viceministra dell’Ambiente Vannia Gava nella risposta scritta all’interrogazione presentata dalla vicepresidente del Pd alla Camera, la ligure Valentina Ghio, insieme ai deputati Luca Pastorino e Marco Simiani.
“La progressione dei lavori – ha ricordato la viceministra – è stata influenzata da molteplici fattori che ne hanno rallentato l’esecuzione. In particolare, si fa riferimento alla doppia adozione di interdittiva antimafia nei confronti del consorzio mandatario, ad oggi non efficace a seguito del ripristino della misura del controllo giudiziario. Si sono inoltre verificate difficoltà di ordine organizzativo interne al raggruppamento temporaneo di imprese che hanno, tra l’altro, condotto alla recente rimodulazione in riduzione con successiva uscita di una delle mandanti”. Il termine contrattuale è ancora stabilito nel 20 aprile 2025, ma sull’opera grava almeno un anno di ulteriori ritardi.
“Dati disastrosi che confermano l’incapacità della destra in Regione nel gestire quella che è l’opera più importante per la messa in sicurezza idraulica del capoluogo ligure – tuona Valentina Ghio -. La lotta al dissesto doveva essere un’ossessione per chi governava Comune di Genova e Regione, invece prima Toti e poi Giampedrone, entrambi commissari dell’opera, insieme al sindaco Bucci, che fino a pochi giorni fa in un’intervista diceva di non sapere nulla sullo scolmatore del Bisagno, hanno dimostrato tutta la loro incapacità“.
“Quella che doveva essere l’opera simbolo della lotta al dissesto idrogeologico è sommersa dai ritardi e continua a non sapersi nulla sulla talpa che doveva arrivare da mesi e invece è sempre ferma in Cina. Questo conferma come da anni quelli della destra in Regione e in Comune siano stati solo annunci. Ora è indispensabile intervenire in modo molto più deciso per arrivare alla completa realizzazione dello scolmatore senza ulteriori attese”.
Secondo le ultime novità emerse in Municipio, il viaggio della super talpa che scaverà la galleria principale è stato rimandato a novembre e l’arrivo in porto è programmato a inizio dicembre. Le previsioni più recenti indicano il macchinario, smontato in diversi pezzi, dovrebbe essere pronto a scavare ad aprile 2025, ma prima bisognerà capire come fargli attraversare su strada tutta la Valbisagno per raggiungere il cantiere, poi serviranno diversi mesi per assembleare le varie parti. Sul calendario, comunque, c’è un ritardo di oltre un anno e mezzo rispetto alle prime ipotesi messe sul tavolo ad inizio 2023 dalla struttura commissariale, che prima aveva parlato di luglio 2023 e poi aprile 2024. Come se non bastasse, le recenti piogge hanno fatto ingrossare il Bisagno travolgendo una parte della pista costruita in alveo.
“Il governo conferma e certifica l’incapacità della giunta regionale uscente di far proseguire lo scolmatore e Toti prima e Giampedrone poi, come commissari, hanno di fatto lasciato marcire quell’opera e Bucci da sindaco di Genova non sa ancora perché è ferma – commenta il capogruppo del Pd in Regione Luca Garibaldi -. Il risultato è che un’opera fondamentale come lo scolmatore del Bisagno è in ritardo da anni e la messa in sicurezza del territorio aspetta. Una situazione inaccettabile e la misura del fallimento della destra sulla messa in sicurezza del territorio”.