Brutta sorpresa

Gavette, una vasca di arsenico e amianto sotto la rimessa: “Nessun pericolo ma rivedremo il cantiere” fotogallery

Sindacati in allarme dopo i risultati delle analisi, il Comune assicura: "È tutto nel sottosuolo". Dai campionamenti prima dei lavori non era emerso nulla

Generico ottobre 2024

Genova. Modifiche in arrivo per il cantiere della nuova rimessa Amt delle Gavette, destinata in futuro a ospitare una cinquantina dei bus elettrici in servizio sugli assi di forza, dopo il ritrovamento nel sottosuolo di una vasca di arsenico e parti di amianto che impediscono di operare in sicurezza. È quanto riferisce l’assessore alla Mobilità Matteo Campora che ieri ha incontrato i sindacati, tutti in allarme per la sicurezza dei lavoratori che ancora operano nella parte di impianto sgombra dal cantiere.

“Stiamo verificando che di tipo di interventi fare. Voglio precisare che non c’è nessun pericolo per la salute, né per i dipendenti di Amt né per gli studenti della scuola vicina. Tutto il materiale è sottoterra, soffocato dal cemento”, assicura Campora. Il caso è esploso negli scorsi giorni dopo che Ireos, la società incaricata delle bonifiche ambientali, ha trasmesso ad Arpal e Asl i risultati delle analisi periodiche che hanno evidenziato valori superiori alle attese.

Generico ottobre 2024

Come risulta dal documento firmato ieri da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Comune e Amt, “è stata individuata la presenza nel sottosuolo di una vasca di sali di arsenico posta lato monte Iren” che “risulta tombata e non rappresenta un pericolo, tanto che i piezometri, utili al rilevamento della qualità delle acque sotterranee, non hanno rilevato la presenza di arsenico nella falda a partire dal 2022”. I valori, si legge ancora, sono sempre risultati “sotto la soglia di legge“, e in particolare “10 volte minori del limite previsto da Asl che è la metà del valore consentito a livello nazionale”.

Escluse situazioni di pericolo imminente, è però evidente che i lavori non potranno andare avanti come se nulla fosse. La bonifica completa comporterebbe un notevole aggravio di costi nell’ambito di un appalto affidato nel 2022 al raggruppamento Arco-Cosedil-Gemmo per un prezzo finale di 58 milioni di euro. “Interverremo con le soluzioni del caso per gestire il cantiere per non andare a toccare quell’area e permettere di contenere i costi all’interno del quadro economico. Se ci saranno maggiori oneri non saranno significativi”, tranquillizza l’assessore Campora.

Dunque è pressoché scontato che qualcosa andrà rivisto nella modalità di costruzione della nuova rimessa, destinata non solo al ricovero dei bus ma anche a nuovi spazi sociali per il quartiere. Sulla copertura, infatti, dovrebbe sorgere un’area sportiva attrezzata di oltre 6mila metri quadrati con campi da gioco e aiuole, in buona parte a disposizione dei bambini che frequentano l’istituto comprensivo Staglieno. Ieri, però, il project manager Alberto Bitossi ha assicurato che “i tempi di consegna del progetto saranno rispettati, così come il progetto della rimessa e i costi relativi” e ha confermato “la previsione degli spazi sulla copertura ad uso della scuola“.

Demolizione rimessa Gavette

Di certo non era un mistero che l’area delle Gavette potesse nascondere sorprese sgradite. Dove oggi c’è la sede di Ireti, a partire dall’inizio Novecento si erano insediate le officine del gas, ampliate negli anni con altoforni, depositi e laboratori. Nella parte terminale di via Lodi, invece, c’era la piombifera Moltini, dismessa nei primi anni duemila. Insomma, non appare certo straordinario che nel sottosuolo si possano trovare sostanze pericolose in quantità. Eppure il piano di gestione delle terre, commissionato da Italferr alla ditta specializzata Tecno In e approvato in sede di progettazione definitiva, non aveva evidenziato nulla di preoccupante. I rilievi, però, sono stati eseguiti in un’area piuttosto ristretta nella parte nord (non è stata indagata la zona della vasca di arsenico) e hanno esplorato profondità comprese tra uno e tre metri.

Oggi verranno inviati ad Amt i dati relativi ai rapporti di prova sulla presenza di fibre di amianto e nei prossimi giorni da Arpal arriveranno i risultati delle analisi che potrebbero evidenziare anche concentrazioni significative di idrocarburi, data la precedente destinazione di quell’area. Comune, Amt e sindacati hanno concordato riunioni periodiche sull’andamento del cantiere coinvolgendo anche i responsabili della prevenzione e gli Rls. Ogni quattro mesi si svolgerà una riunione di allineamento presso l’assessorato alla Mobilità.

Intanto la conferenza dei servizi ha approvato il progetto per trasformare il parcheggio di interscambio Amt di via Angeli del Fango, sul lato sud della copertura di Marassi, in un’area tampone al servizio dei bus che non possono più parcheggiare alle Gavette. Area che diventerà ancora più importante quando inizieranno i lavori per demolire e ricostruire il deposito di via Bobbio che ospiterà officine al piano terra e due piani di parcheggi per 441 auto.

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