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Regione, via libera al bilancio. Le opposizioni: “Rischio impugnazione, non ci sporchiamo le mani”

Ultimo atto in Consiglio regionale: atti approvati a un mese dalle elezioni con 17 favorevoli e 8 contrari. Il presidente Piana: "Sceglierà la nuova giunta"

consiglio regionale

Genova. Sono stati approvati, a meno di un mese dalle elezioni, il bilancio previsionale 2025-2027 e la legge di stabilità della Regione Liguria, in anticipo rispetto ai tempi consueti per evitare il rischio di esercizio provvisorio dati i tempi di insediamento della prossima giunta. Il via libera è arrivato a fine mattinata con 17 voti a favore e 8 contrari. Si consuma così l’ultimo atto di questa legislatura in Consiglio regionale che si conclude prematuramente dopo il terremoto giudiziario che ha portato all’arresto e poi alle dimissioni di Giovanni Toti.

“È un bilancio vero, solo che per correttezza istituzionale non c’è la manovra collegata – ha spiegato il presidente ad interim Alessandro Piana  -. Abbiamo voluto dare alla nuova giunta e al nuovo consiglio la possibilità di scegliere su determinati aspetti senza andare a penalizzare le nuove scelte che la giunta farà”.

Si tratta di “un bilancio tecnico che garantisce la continuità amministrativa dell’ente, in attesa che si insedi la nuova giunta regionale”. Per il 2025 il bilancio ammonta a quasi 7 miliardi (6.929,2 milioni di euro). Le risorse effettive iscritte nel bilancio di previsione per l’anno finanziario 2025 ammontano a 6 miliardi e 141,4 milioni di euro. Per quanto riguarda le previsioni di bilancio del comparto sanitario (3 miliardi e 908,8 milioni di euro per il finanziamento dei Lea), nelle more dell’adozione dell’intesa da sancirsi in sede di Conferenza delle Regioni sono determinati in coerenze con le stime contenute nel quadro tendenziale di finanza regionale del Defr (documento di economia e finanza regionale) 2025-2027.

Nessun emendamento presentato dalla giunta e nessun ostruzionismo da parte dell’opposizione, che tuttavia nutre forti dubbi sulla legittimità degli atti. Del resto sono stati proprio gli uffici del Consiglio regionale ad avvertire in una nota interna che l’approvazione del bilancio in periodo di prorogationon consente di escludere senza incertezze un’eventuale impugnativa innanzi alla Corte costituzionale“. Questo perché gli atti approvati nel limbo tra le dimissioni della giunta e le nuove elezioni devono essere dovuti e costituzionalmente indifferibili. E, secondo i tecnici, mancherebbe una “motivazione analitica e concreta” alla base della decisione di scongiurare l’esercizio provvisorio, mentre il bilancio costituisce “un atto di indirizzo politico propriamente inteso”. Insomma, c’è il rischio che il bilancio possa essere impugnato e quindi annullato.

“Voi portate un bilancio che è unico nella storia dei consigli regionali – accusa Luca Garibaldi, capogruppo del Pd -. Dal 27 luglio la giunta è dimessa e il Consiglio sta in piedi solo per gli atti indifferibili e urgenti. Non esiste una giunta dimissionaria che fa il bilancio di previsione, l’atto politico più importante che una giunta può fare. Ci dite che è un bilancio tecnico, è la cifra di ciò che potete fare: nulla. Il tema è che il sistema informatico della Regione non è aggiornato per gestire situazioni di questo tipo. Ci portate un atto vuoto, senza alcuna spesa discrezionale, e anche così l’atto è a rischio di impugnazione. Si fotografa la situazione dello scorso anno. Il vero bilancio è scritto nelle liste d’attesa, nei 230 milioni di disavanzo, nei ritardi sulle opere, nella gestione dei rifiuti, nella gestione fallimentare del Pnrr”.

“Il centrodestra ha dimostrato il proprio fallimento su più fronti, in particolare lasciando il grande buco di decine e decine di milioni di euro creato nella sanità, che lascerà in eredità alle cittadine e ai cittadini liguri – prosegue Gianni Pastorino di Linea Condivisa -. È un bilancio privo di una vera e propria pianificazione economico-finanziaria, scarno e puramente tecnico. Sorprende che la giunta abbia assunto impegni che, con un bilancio di questo tipo, non potranno essere onorati. Questa legislatura si conclude con un fallimento su tutta la linea, anche nel metodo, per una Giunta che non ha mai fornito risposte adeguate alle vere esigenze delle cittadine e dei cittadini liguri”.

“Il bilancio sono soldi, ma i soldi pubblici diventano vita: ospedali, scuole, strade, parchi naturali. È una responsabilità enorme quella di chi ci governa – aggiunge Ferruccio Sansa della lista omonima -. I soldi ci sono e sono tantissimi”. Ed elenca quelli che definisce sprechi: “Cinque milioni di euro all’anno per lo staff giunt, 3 milioni di euro all’anno per le squadre di Serie A, 600mila per le utenze telefoniche dello staff del presidente, 200mila all’anno per lo spot della Canalis. I soldi sono tanti, purtroppo gli sprechi sono tanti”.

“Avevate promesso un disavanzo zero, siamo a quasi 240 milioni – attacca Pippo Rossetti di Azione -. Avremmo voluto discutere misure fiscali per aumentare gli introiti e rientrare dal buco. Quali servizi dovremmo sacrificare per ridurre il disavanzo? Di questi avremmo dovuto discutere, anche facendo proposte impopolari per evitare tagli dei servizi sanitari. Invece gli scalini dei tagli e le misure saranno molto più drammatici. Su questo i cittadini pagheranno e pagheranno tanto. Noi non siamo complici di nulla e quindi votiamo contro.

“La vostra gestione è stata discutibile per non usare altri termini, noi non ci macchieremo le mani – rimarca Fabio Tosi, capogruppo del M5s -. Voteremo contro anche se è un bilancio tecnico, perché è un bilancio in continuità con quello del 2023. È stata la peggiore legislatura della nostra Regione. La responsabilità di tutti i danni che avete fatto la lascio a voi, io non mi sporcherò le mani”.

 

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