Incontro pubblico

Regionali, la Rete Liguria dei Comitati chiede il riesame delle opere “nefande”: l’impegno dei candidati fotogallery

Incontro pubblico ieri sera al Cap di San Benigno con tutti i comitati della provincia di Genova: "

Incontro Rete Liguria Comitati

Genova. La sala del Cap di Genova si è riempita ancora una volta ieri sera, in occasione dell’incontro organizzato dalla Rete Liguria dei Comitati “Bene Comune” per confrontarsi con i candidati alla presidenza di Regione Liguria sui temi portati avanti in questi anni dai cittadini. Oggetto della serata le tante opere “calate dall’alto” per le quali i comitati hanno chiesto ai presenti hanno “torchiato” i presenti.

All’incontro erano presenti Nicola Morra (Uniti per la Costituzione), Marco Ferrando (Partito comunista dei Lavoratori), Nicola Rollando (Per l’Alternativa – Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano) e Andrea Orlando (coalizione di centrosinistra – Partito Democrativo, Alleanza Verdi Sinista, Azione e Movimento 5 Stelle). Assente Marco Bucci, sindaco e candidato per il centrodestra: “Non lo abbiamo invitato – ha spiegato i responsabili della rete – perchè in questi anni tante volte abbiamo chiesto incontri e confronti, e quando non ci sono stati negati sono arrivati sempre a cose fatte. L’incontro di oggi è la continuazione di un percorso di confronto fatto in questi mesi, a cui Bucci non ha aderito”.

Il tema principale della serata è stata la richiesta di impegnarsi su un completo riesame delle opere in fase di progettazione o cantierizzazione: “La stragrande maggioranza di questi progetti inoltre erano stati concepiti e approvati senza una reale condivisione con le persone che ne avrebbero dovuto subire gli impatti (e, alle volte, anche i benefici); al di là dei meri passaggi formali (quando ci siano stati) non c’è mai stato altro. Non deve per cui stupire il moltiplicarsi della nascita di comitati di cittadini che si oppongono a questo o quel progetto, a prescindere dell’utilità e dell’efficacia – reali o millantate – degli stessi. Ma l’azione dei comitati è stata vieppiù molto difficile in quanto oramai è prassi normale ostacolare la diffusione delle informazioni, basilare soprattutto in caso di progetti complessi o dall’alto contenuto tecnico”, ha sottolineato Ermete Bogetti, nella sua relazione introduttiva.

Chiediamo l’impegno a riesaminare le opere che sono state oggetto di contestazione da parte di associazioni e comitati, per valutare ex novo se rispondano ad effettive esigenze dei cittadini cioè se la loro realizzazione persegue l’interesse pubblico, il bene comune e non interessi di altro genere, e se siano compatibili con la tutela dell’ambiente, del paesaggio, della qualità della vita delle comunità interessate o interferite dalle opere progettate o in corso di esecuzione – ha poi aggiunto – Per le opere pubbliche, che si trovano ancora in fase progettuale o che, comunque, non siano state ancora aggiudicate, chiediamo una moratoria per consentire dei percorsi di partecipazione informata e democratica con un reale dibattito pubblico, in cui tutti i cittadini coinvolti siano in gradi di farsi un’idea e di esprimere un parere. Non chiediamo di “perdere tempo”, né che la politica decida di non scegliere, chiediamo di investire qualche mese e cominciare subito i percorsi per arrivare il più presto possibile ad una decisione condivisa, che non potrà che essere molto più “forte” e portare ad opere molto più adeguate e sostenibili”.

Alla domanda sulla possibilità di un riesame delle opere i quattro candidati hanno risposto favorevolmente, con qualche distinguo da parte di Andrea Orlando, che ha segnalato come su alcune progettazione la compentenza regionale non consenta interventi diretti. Inoltre il candidato del centrosinistra si è detto favorevole al tunnel della Fontanabuona (con un progetto rivisto), mentre i restanti “colleghi” al banco erano compatti sul no. “Porterà ad una containerizzazione della vallata”, ha ricordato Rollando, mentre Morra ha sottolineato alcune carenze progettuali, come la careggiata unica con doppio senso di marcia prevista per il collegamento: “La prima cosa che si deve fare con le nostre autostrade è renderle sicure”.

Foto di Giorgio Scarfì

 

 

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