A confronto

Regionali, Bucci: “Formare lavoratori, non disoccupati”. Orlando: “Serve un sostegno alla povertà, il taglio del reddito di cittadinanza ha creato un vuoto”

Oggi, intanto, per entrambi i candidati - uno dopo l'altro - incontro a porte chiuse in Confindustria a Genova

bucci orlando

Genova. Parlare di lavoro significa parlare anche di chi il lavoro non l’ha ancora trovato e di chi il lavoro l’ha perso. Nel giorno in cui Marco Bucci e Andrea Orlando incontreranno – in due momenti distinti, ma uno dopo l’altro – i vertici di Confindustria a Genova, gli avversari si concentrano sulla questione della formazione e del supporto alla disoccupazione.

Il primo a lanciare il sasso nello stagno è Marco Bucci, candidato del centrodestra, che con una nota spiega cosa ha in mente per migliorare il rapporto tra domande e offerta: formazione, supporto agli Its che aiutano gli sbocchi lavorativi dei ragazzi, reskilling, bonus alle aziende che assumano gli over 50 ma non sussidi che “portino le persone a restare a casa”.

Andrea Orlando risponde elencando le azioni che, da ministro del Lavoro, ha messo in pratica: “4 miliardi di programma Gol sull’occupabilità e risorse stanziate per gli istituti professionali” e poi sottolinea: “Serve un sostegno alla povertà in servizi oltre che in risorse, il taglio del reddito di cittadinanza ha creato vuoti e dichiarato occupabili figure che occupabili non sono”

FORMAZIONE E OCCUPABILITA’, LA VISIONE DI BUCCI

“E’ la regola più semplice del mercato: allineare domanda e offerta – dice Bucci – E vale oggi più che mai sul mercato del lavoro. Da tempo le imprese lamentano la carenza di personale specializzato, offrono lavoro ma non trovano chi è pronto ad accettarlo. La Liguria ha capito prima di altri queste esigenze e i primi risultati si sono visti nei numeri. Ecco perché nel mio programma intendo confermare con convinzione il sostegno agli Its (Istituti Tecnici Superiori) e l’avvio di programmi di Re-skilling, della riqualificazione professionale”. Marco Bucci non ha dubbi: “La formazione deve essere centrale nello sviluppo del territorio ligure”.

“Si tratta di esperienze positive portate avanti in collaborazione diretta con le stesse aziende – prosegue – che mettono anche a disposizione i loro dirigenti e il loro personale per formare le figure di cui hanno bisogno. Gli Its liguri hanno una media di assunzione di oltre il 90% di chi completa il percorso formativo, con punte vicino al 100% in alcuni settori. E’ una possibilità che viene data tanto ai ragazzi che vogliono orientare il proprio percorso di studi verso uno sbocco lavorativo certo, quanto a chi è uscito dal mondo del lavoro e non ha le competenze richieste dalle imprese che pure sarebbero pronte ad assumerlo. In sintesi: noi vogliamo formare lavoratori, non disoccupati”.

“Anche in questo – conclude Marco Bucci – il mio programma è opposto a quello di chi promette di pensare a un reddito di cittadinanza smart per la Liguria, a chi sostiene una non meglio precisata eredità di autonomia per gli studenti. A chi, quando nel suo programma parla di Its, li cita come strumento per l’orientamento all’imprenditorialità e alla formazione dei giovani imprenditori. Anche io ho previsto dei bonus per gli over 50 che perdono il lavoro, ma non si tratta di assegni da percepire senza fare nulla: sono contributi alle aziende che rimettono in gioco i lavoratori. La nostra Repubblica è fondata sul lavoro, non sugli assegni di disoccupazione”.

ORLANDO: “DA ME NON SOLO ANNUNCI MA FATTI, SERVE SOSTEGNO A POVERTA'”

“Un’altra cretinata del mattino – risponde Orlando – a cui siamo abbastanza abituati, non solo perché nel nostro programma non c’è scritto questo ma perché il programma Gol sull’occupabilità che ha visto uno stanziamento di 4 miliardi da parte dell’Ue su questo è esattamente finalizzato al reskilling dei lavoratori, all’integrazione delle fasce più disagiate nel mercato del lavoro e alla formazione dei giovani”.

In merito agli istituti professionali Orlando aggiunge: “Così come l’investimento sugli Its io non l’ho annunciato in campagna elettorale, l’ho fatto con le risorse del Pnnr da ministro del Lavoro e delle politiche sociali, piuttosto è inquietante il modello che ha in testa Bucci dove i figli dei poveri vanno a lavorare subito dopo le medie e i figli dei ricchi invece sono tutelati”.

Sulla questione reddito di cittadinanza “smart” a cui si riferisce Bucci, l’ex ministro afferma: ”Io sono per una rivisitazione del sostegno alla povertà, questo è un altro punto che lui solleva, perché il taglio del reddito di cittadinanza ha messo come categorie occupabili, categorie che occupabili non sono e quindi su quel segmento c’è da lavorare, non necessariamente con trasferimento di risorse, in alcuni casi con trasferimento di servizi, ma questo è il punto che resta scoperto, perché un 64enne con bassa qualifica e bassa scolarizzazione per la legge come l’ha modificata la destra è occupabile, per il mercato del lavoro no, e quindi lì c’è da intervenire o in termini di servizi o di risorse e questa è l’idea che ho per colmare i vuoti che si sono determinati con il taglio del reddito di cittadinanza”.

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