Dubbi

Nuovo crematorio a Staglieno, i comitati: “Lavori in area a rischio frane e nessuna messa in sicurezza”

La denuncia della Rete genovese: "Il sito è direttamente esposto agli effetti di una frana attiva, cantiere avviato senza opere sul versante"

Cantiere crematorio

Genova. Perché il Comune di Genova ha dato in concessione un tempio crematorio nel cimitero monumentale di Staglieno ai pieni di una ex cava e sotto una frana attiva? Se lo chiede in questi giorni la Rete dei comitati genovesi, da sempre contraria all’opera per cui sono partiti i lavori di realizzazione.

“In questi giorni, in Liguria, ci si chiede perché continuino a verificarsi frane – scrivono i comitati -. La regione, per la sua conformazione, è molto fragile e le cause sono molteplici. Guido Paliaga, presidente della Società Italiana di Geologia Ambientale, sezione Liguria, indica principalmente tre cause: la struttura e conformazione del territorio, gli alti picchi di piovosità e l’insediamento umano. La soluzione per convivere con questi eventi è la prevenzione, attraverso monitoraggi continui e costanti, poiché le situazioni cambiano nel tempo”.

Da qui i dubbi dei residenti: “Il sito è direttamente esposto agli effetti di una frana attiva (nel piano di bacino il settore risulta esposto a fenomeni di crollo, rotolamento e scivolamenti di roccia e terreni in quanto a valle di una frana attiva di notevoli dimensioni e di significativo dislivello, almeno 70-80 metri circa rispetto al settore di costruzione del Tempio Crematorio) e verrà frequentato quotidianamente da dolenti, lavoratori e visitatori, aumentando così il rischio per l’incolumità pubblica”.

“Il cantiere come è detto è già avviato, ma non sono state eseguite nuove opere per la messa in sicurezza del versante né la manutenzione delle reti esistenti”, denuncia infine la Rete dei comitati.

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