Omicidio colposo

Morì per l’iniezione di 80 dosi di insulina invece di 8: la Procura chiede di processare due medici e quattro infermieri

L'uomo, 70 anni, era entrato in coma ed era morto dopo 16 giorni a causa di un "refuso" nella trascrizione della terapia, ma per l'accusa medici e infermieri avrebbero dovuto rendersi conto dell'errore e comunque verificare il livello della glicemia

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Genova. Il pubblico ministero Daniela Pischetola ha chiesto il rinvio a giudizio per due medici e quattro infermieri dell’ospedale Galliera di Genova, imputati di omicidio colposo per la morte di un uomo di 70 anni a cui furono iniettate per errore 80 dosi di insulina invece di 8. Il decesso era avvenuto a gennaio dello scorso anno. L’uomo, G.B. era entrato in coma ed era morto 16 giorni dopo.

La tragedia era stata causata da un errore, un refuso insomma, nel trasferimento della terapia dal diario clinico del paziente al software su cui vengono annotate le terapie da somministrare ai degenti.

L’indagine della pm Daniela Pischetola era partita con due soli nomi iscritti nel registro degli indagati, quello del medico che ha compiuto l’errore materiale e quello dell’infermiera che “acriticamente” ha somministrato la dose letale al paziente a cui la glicemia era stata somministrata non per diabete, bensì per un’iperpotassiemia (livello troppo alto di potassio nel sangue) causata da un’insufficienza renale. 

Poi la consulenza tecnica svolta dal medico legale Camilla Tettamanti aveva invece convinto la Procura a estendere a sei il numero di indagati per la morte dell’uomo. Secondo la consulenza tecnica infatti il medico del turno successivo avrebbe dovuto rendersi conto della somministrazione segnata sul software e iniettata al paziente, così come i tre infermieri che si sono succeduti nel turno avrebbero dovuto “in autonomia” verificare il livello della glicemia.

Alcuni di loro si difendono spiegando che il paziente non aveva sintomi e dal diario clinico non risultavano anomalie nella prescrizione, ma resta da capire se in caso di paziente non diabetico (per il quale ovviamente la glicemia viene controllata regolarmente) il protocollo prevedesse il controllo periodico. Per l’accusa al momento non ci sono dubbi: tutti e sei hanno anche se con gradi diversi una parte di responsabilità nel decesso. Per questo la richiesta di un processo per tutti e sei gli operatori sanitari, che sono difesi dagli avvocati Antonio Rubino, Angelo Paone, Alessandro Cecon, Emilio Robotti, Alessandra Baudino e Andrea Frascherelli. La data dell’udienza preliminare sarà fissata nei prossimi giorni. 

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