Le perquisizioni

Cene, regali e lavori in casa in cambio di appalti: tra gli indagati della maxi inchiesta un dirigente di polizia e l’ex provveditore Ferrazza

Diciotto indagati in tutto. Le perquisizioni e i sequestri sono andati avanti per tutto il giorno. Perquisiti uffici, case e le sedi di otto aziende genovesi

questura di genova, lavori

Genova. Gli appalti spezzatino, sotto la soglia dei 40mila euro,  per assegnare senza gara lavori e forniture alle aziende amiche che in cambio offrivano ai dirigenti e dipendenti pubblici piccoli lavori di ristrutturazione gratuiti, ma anche cene, regali tra cui un piccolo impianto di domotica casalingo e in un caso anche denaro.

E’ questo il fulcro della maxi inchiesta della Procura di Genova, coordinata dal sostituto procuratore Patrizia Petruzziello e condotta dal guardia di finanza che è deflagrata questa mattina con almeno una ventina di perquisizioni che hanno riguardato dirigenti e dipendenti pubblici e le sedi di diverse aziende.

Gli indagati sono in tutto 18. Da una parte ci sono 7 tra dirigenti e dipendenti pubblici, dall’altro 11 fra imprenditori e dipendenti di aziende e consorzi che si sono viste assegnare senza gara – sostiene l’accusa – appalti di ristrutturazione, forniture ed efficientamento energetico di una quindicina di immobili in uso alla pubblica amministrazione.

Tra questi: la caserma Ilardi di Sturla, i commissariati polizia di Pré, Cornigliano e Rapallo, un appartamento di servizio a Chiavari, la caserma del reparto mobile di Bolzaneto, lo stabilimento balneare della polizia di Stato di Quinto, la caserma Testero della guardia di finanza. I fatti contestati sarebbero stati commessi tra il 2019 e quest’anno.

L’inchiesta è parzialmente nata dall’esposto dell’ex provveditore alle opere pubbliche andato da qualche settimana. Gli indagati questa mattina hanno ricevuto solo uno scarno decreto di perquisizione e sequestro e le attività investigative sono in pieno svolgimento. Per questo, al momento, i dettagli e gli specifici addebiti a ciascun indagato non sono stati resi noti.  

Tra gli indagati – si apprende –  c’è l’ex provveditore alle opere pubbliche Roberto Ferrazza, già imputato nel processo per il crollo del ponte Morandi, nonché Alessandro Pentimalli, già responsabile dell’ufficio tecnico del provveditorato alle opere pubbliche. Entrambi non sono accusati di corruzione ma di turbativa d’asata. Ci sono due dipendenti della polizia di Stato, il dirigente amministrativo contabile della Questura di Genova Fernando Colangelo, il sovrintendente di polizia Mario Arado che lavora nello stesso ufficio. In questo caso le perquisizioni sono state eseguite dai colleghi della squadra mobile.

Tra gli indagati anche il geometra del provveditorato alle opere pubbliche Alberto De Vivo. Tra le società perquisite i cui amministratori risultano indagati ci sono la Tcm srl, la P&G Service e il consorzio Tecnoedile che a Genova ha realizzato opere di ogni tipo per enti pubblici e privati.

I sette dipendenti pubblici sono indagati a vario titolo per turbata libertà degli incanti, peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, truffa ai danni dello Stato o di un altro ente pubblico, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, frode nelle pubbliche forniture, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Indagati anche 11 tra imprenditori e dipendenti delle 8 imprese aggiudicatarie delle procedure di gara oggetto d’indagine, tutte con sede in provincia di Genova. I reati a vario titolo sono turbata libertà degli incanti, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, truffa ai danni dello Stato o di un altro ente pubblico e frode nelle pubbliche forniture. 

Roberto Ferrazza, tramine il suo difensore, l’avvocato Fabio Viglione fa sapere di essere “assolutamente estreneo ad ogni condotta illecita” e conferma la “piena disponibilità a chiarire ogni eventuale equivoco che possa essersi determinato nell’ambito delle attività di verifica svolte dagli inquirenti”. Ferrazza, spiega il suo legale “non solo si dichiara totalmente innocente rispetto a qualunque ipotesi di reato ma ha agito sempre ispirando le proprie condotte esclusivamente alla tutela dell’interesse pubblico”.

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