Attesa

Geo Barents, il Tribunale di Genova si riserva sul ricorso contro il fermo della nave

La nave della ong Medici Senza Frontiere era arrivata nel capoluogo ligure a fine settembre con 206 migranti a bordo soccorsi nel Mediterraneo centrale.

La Geo Barents a Genova, sbarcati 165 migranti. L'equipaggio ricorda le 11 vittime con uno striscione

Genova. La giudice Lorenza Calcagno del Tribunale civile di Genova si è riservata di decidere nei prossimi giorni sul ricorso contro il doppio fermo amministrativo disposto per la Geo Barents. La nave della ong Medici Senza Frontiere era arrivata nel capoluogo ligure a fine settembre con 206 migranti a bordo soccorsi nel Mediterraneo centrale.

“Più i tribunali italiani si pronunciano a favore delle navi umanitarie, più il governo italiano impone detenzioni arbitrarie. Questo è inaccettabile per un paese in cui vige lo stato di diritto”, aveva spiegato Juan Matias Gil, capomissione di Msf annunciando il ricorso. Il primo provvedimento di fermo di 60 giorni è stato emesso in base al decreto Piantedosi e si basa sulle ricorrenti accuse di non aver rispettato le istruzioni della guardia costiera libica durante un’operazione di soccorso avvenuta lo scorso 19 settembre.

Il secondo, emesso il 23 settembre, ha fatto seguito a un’ispezione molto approfondita del Controllo dello stato di approdo (Psc) della nave, che ha rilevato otto carenze tecniche. Per quanto riguarda il primo fermo, per la ong “la motovedetta della guardia costiera libica è arrivata quando avevamo quasi concluso l’operazione, più di cinque ore dopo la prima segnalazione di queste persone in difficoltà. Sono arrivati, hanno minacciato di sparare e hanno effettuato manovre insicure e intimidatorie intorno alle persone in difficoltà e all’équipe di soccorso”. Sul secondo, “la nostra nave aveva superato con successo le precedenti ispezioni. Con questa, sembra esserci l’intenzione di assicurarsi che non torneremo presto in mare”.

Più informazioni

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.