Genova. Entreranno in servizio a dicembre i primi filobus da 18 metri acquistati coi finanziamenti del progetto dei quattro assi di forza, in tutto 471 milioni di euro concessi dal ministero dei Trasporti, in parte grazie al Pnrr. I primi due mezzi prodotti dalla polacca Solaris, molto simili ai bus snodati già in circolazione da qualche anno sono stati presentati oggi alla stampa nella rimessa Amt di Campi, nei pressi del ponte San Giorgio.
“Ne arriveranno 39 entro i primi mesi del 2025 – conferma la presidente di Amt Ilaria Gavuglio – e a fine anno li vedremo in circolazione, dopo il via libera di Ansfisa e la formazione del personale”. Non essendo ancora realizzati gli assi di forza sulle principali direttrici cittadine, l’azienda li metterà in servizio sul percorso già dotato di filovia, quello della linea 20. Ma grazie all’aumento di vetture sarà possibile istituire anche una nuova linea 21 sul percorso Brignole-via Degola, in modo da rinforzare il servizio del 18 nel tratto centrale.
Che differenze noteranno gli utenti? “Sono mezzi molto più confortevoli, dotati di porte Usb, sistema illuminazione a led e cabina di guida completamente autonoma”, spiega Gavuglio. La capienza a dire il vero non è il loro forte: i filobus Solaris sono omologati per 133 passeggeri, mentre i filobus Van Hool attualmente impiegati ne portano teoricamente 153.
I filobus Solaris sono provvisti di tecnologia Imc (in-motion charging), in grado cioè di ricaricare le batterie mentre viaggiano attaccati ai cavi per raggiungere un’autonomia di circa 20 chilometri svincolati dalla rete elettrica. In tutto saranno 112 e andranno a servire le linee di forza Centro, Levante e Ponente. In Valbisagno, invece, viaggeranno i 27 bus elettrici flash charging prodotti dalla svizzera Hess, con un sistema di ricarica rapida solo ai capolinea e in corrispondenza di poche fermate.
“È un segnale tangibile che questi soldi li stiamo spendendo – commenta l’assessore alla Mobilità Matteo Campora -. È l’inizio di un trasformazione del trasporto pubblico che si completerà nel giugno del 2026. Nel 2025 saranno pronte le linee Valbisagno, quasi sicuramente tra l’estate e l’autunno, e Levante. Ma avremo già alcuni lotti utilizzabili prima, nei tratti in cui si sovrappongono i diversi assi”.
Capitolo rimesse. L’intoppo amianto alle Gavette non preoccupa Campora: “Si è creato un allarmismo ingiustificato. Abbiamo chiarito ai lavoratori e alla scuola che non ci sono rischi per la salute e il cantiere è monitorato 24 ore su 24. Nel 2025 la nuova rimessa sarà pronta, nel 2026 avremo anche Staglieno. In più potremo contare su Sampierdarena, oggetto di un altro finanziamento Pnrr, e l’ex officina Guglielmetti, che sarà un’area attrezzata come il parcheggio di Campi e sarà pronta anche questa entro il 2025“. Al momento non è chiaro se in Valbisagno sorgerà una terza rimessa vera e propria o se verrà mantenuta un’area scoperta. In ogni caso i nuovi mezzi avranno bisogno anche di adeguate infrastrutture di ricarica.
“Genova ha risposto molto bene, oggi vediamo concretizzarsi ciò che spesso si sente solo dire – commenta il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi -. Ci sono i mezzi, c’è un passo importante sulla qualità del servizio, ma anche sul contenimento delle emissioni. È un obiettivo che ci siamo dati a livello nazionale. Vogliamo puntare su un trasporto pubblico di qualità, gestibile in termini economici, sostenibile nel tempo e che sia uno strumento adeguato perché l’utenza possa lasciare la macchina a casa. L’insufficienza che abbiamo oggi sul trasporto pubblico nelle città fa sì che abbiamo ancora grossi flussi di traffico privato. Quindi puntiamo su metropolitana in sede propria, tranvie, bus elettrici e a idrogeno”.