Ancora

Ennesima teoria su Cristoforo Colombo: “Era un ebreo spagnolo”. Ma i documenti dicono altro

Fa discutere il documentario trasmesso da Tve fondato sulle analisi del Dna. Lo storico Musarra: "Era genovese, ci sono elementi incontrovertibili"

Cristoforo Colombo

Genova. Nuovo Columbus Day, nuove speculazioni sul luogo di nascita di Cristoforo Colombo. A far discutere in queste ore è un documentario trasmesso ieri sera dalla tv pubblica spagnola Tve secondo cui il navigatore in realtà non era un genovese ma un ebreo sefardita originario di Valencia, della Catalogna o delle Balleari.

Queste le conclusioni alle quali sono giunti i ricercatori guidati dal medico forense José Antonio Llorente, dell’università di Granada, che hanno esaminato i piccoli frammenti ossei conservati nella cattedrale di Siviglia dei resti di Colombo, mettendoli a confronto con quelli di parenti e discendenti conosciuti, fra cui quelli appartenenti al presunto figlio Hernando e al fratello Diego, e confermando che si tratta proprio delle sue ossa. Dopo aver scartato tutte le ipotesi sulle origini di Colombo, si giunge a promuovere la tesi di Francesc Albadaner, storico e difensore delle origini catalane del navigatore nel libro La catalanidad de Colon. Secondo questa teoria i cromosomi X e Y del navigatore presentano tratti compatibili con l’origine ebraica. Una conclusione tuttavia contestata dagli specialisti che criticano la mancanza di prove scientifiche portata dal documento audiovisivo.

Eppure proprio in questi giorni all’Archivio di Stato di Genova, nell’ambito della mostra Il cammino di Genova nel Medioevo è esposto il testamento di Cristoforo Colombo in cui lui stesso afferma in diversi passaggi di essere nato a Genova, citando precisamente la città e non genericamente il territorio dello Stato genovese (escludendo quindi le ipotesi Cogoleto e Savona).

A fugare i dubbi è Antonio Musarra, professore associato di storia medievale presso l’università La Sapienza di Roma e curatore scientifico di Ianua – Genova nel Medioevo: “La genovesità di Colombo emerge da tutti i suoi scritti – ha spiegato all’Ansa -. Forti, ad esempio, sono i riferimenti alla patria genovese, come la lettera datata 1502 inviata ai Protettori del Banco di San Giorgio ai quali Colombo scrive: Bien que el corpo ande acá, el coraçon está alí de continuo. In più ha stretti rapporti con la famiglia Fieschi, alla quale è legato, così come a molti finanziatori genovesi. Ci sono elementi incontrovertibili. Lo stesso Francesco Gucciardini lo dice genovese”.

 

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